azine Materiali Magazine Materiali Magazine Materiali Magazine Materiali Mag

giovedì 6 settembre 2012

Carcere: quanti morti ancora ?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Alcune brevi notizie dal pianeta-giustizia: il 30 agosto si è tenuta la grande “battitura della speranza”, segno della ripresa della “campagna nonviolenta, in nome della legge e del popolo sovrano”. Sono parole di Marco Pannella, leader dei Radicali, che da anni porta avanti questa lotta politica e che, nei giorni scorsi, al Tg 5, ha dichiarato: “Venticinque milioni di cittadini sono oggi coinvolti da cinque milioni di processi penali e cinque milioni di cause e procedimenti civili, siamo condannati perché lo Stato si comporta in modo criminale”. Intanto, una notizia del luglio scorso riporta l’attenzione sulla difficile realtà del carcere di Reggio Calabria dove molti processi non si possono celebrare per mancanza di agenti penitenziari che possano essere impiegati al trasferimento dei detenuti dal carcere alle aule dei tribunali. Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e il segretario regionale dello stesso sindacato Damiano Bellucci, sulla situazione reggina dichiarano: “Nei penitenziari calabresi la situazione è dunque sempre difficile non solo per il sovraffollamento dei detenuti, che sono 3mila di cui 67 donne a fronte dei 1890 posti disponibili...” Sulla mancanza di personale delle carceri calabresi riferiscono numeri sconcertanti: “Agenti di Polizia Penitenziaria a Reggio, invece delle 199 unità previste sono presenti circa 175 agenti, a Locri l’organico prevede 94 unità ma i presenti sono solo 65...”.
In questi giorni, inoltre, si discute della presunta chiusura della Casa Circondariale di Marsala. A tal proposito, alla riapertura dei lavori della Camera l’on. Rita Bernardini ha depositato una mozione riguardante l’equiparazione degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria con quelli di altre forze di Polizia, mentre l’associazione “Detenuto Ignoto”, per iniziativa di Irene Testa, insiste nella petizione per chiedere al Governo l’introduzione del reato di tortura che in Italia ancora non c’è.
Pochi gli agenti e troppi i detenuti: 45mila posti per 67mila detenuti; 9 milioni di processi arretrati, 10 anni per una sentenza definitiva, 170mila processi che cadranno in prescrizione, il 40% dei detenuti è in attesa di giudizio da mesi o anni e quel che è peggio è che di questi il 50% risulterà innocente. La Ministra Severino ha recentemente risposto con il numero di 11.573 nuovi posti in nuove carceri, il Presidente Giorgio Napolitano, invece, ha dichiarato: “E’ una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile, è una realtà non giustificabile in nome della sicurezza che ne viene più insidiata che garantita”, ma era il 28 Luglio 2011, più di un anno fa, durante un convegno dei Radicali.
Poco spazio a queste notizie, che ci arrivano quotidianamente dal pianeta-giustizia, e silenzio assoluto su tante altre come quella di uno sciopero della fame che, in questa calda estate, ha coinvolto oltre 30mila tra detenuti e personale carcerario per quattro giorni quattro. E’ soltanto un caso che, nelle carceri italiane, in quei quattro giorni, non ci sia stato alcun suicidio?
Sheyla Bobba