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martedì 28 giugno 2011

Come restituire il futuro

Uno slogan delle ormai dimenticate proteste studentesche dello scorso autunno recitava "Ci avete rubato il futuro". Ma quale futuro vedono per loro i ragazzi che a breve usciranno dalla scuola superiore? E con quali prospettive di studio universitario o di lavoro?
Il quadro che emerge dal sondaggio dell'associazione "Comunicazione perbene" sulle aspettative dei ventenni è a dir poco preoccupante.
(Leggi , su "Repubblica" , i risultati del sondaggio).

Mentre in tavoli notturni ci si affanna a turare le falle del consenso tra adulti e anziani con manovre per ora molto sulla carta, molti giovani fuggono anche dalla politica; e resta il problema di formare classi dirigenti, cittadini, operai, intellettuali, ricercatori, artigiani, per il futuro.
La confusione non può essere l'unica prospettiva; un ritorno di fiamma di autoritarismo non può essere una cura efficace.

domenica 26 giugno 2011

Siamo fuori dal tunnel populista ?

Lo spettro populista è sulla via del tramonto oppure è alle porte una nuova stagione demagogica e piazzaiola ? La risposta che la sinistra riformista dovrebbe dare a questa domanda è la chiave per capire se veramente il doppio voto amministrativo e referendario ha aperto, come dicono i manifesti del PD, una nuova stagione. Se nei servizi pubblici locali diventerà tabù la parola privatizzazione, se sulle liberalizzazioni prevarranno i veti delle corporazioni, se sulla giustizia, sulle pensioni, sull'abolizione della province, sulla scuola vinceranno i richiami della foresta Fiom - Vendola, allora avremo perso l'ennesima occasione. Intanto, perché non raccogliere la battaglia di Pannella sull'amnistia ? Non c'è un terreno migliore del carcere per sfidare la bestia populista.

mercoledì 22 giugno 2011

Gli amici di Bagnasco

Chi immaginate possa essere un "protetto" di Bagnasco, attuale presidente della Cei ? Un prete antimafia impegnato in qualche pericolosa periferia ? Un missionario che ha scelto di vivere a Scampia, come Alex Zanotelli ? Don Andrea Gallo che aiuta le prostitute nigeriane ? Enzo Bianchi della comunità di Bose ? Niente di tutto ciò. Nelle intercettazioni sulla P4 e sulle conversazioni che politici e boiardi vari intrattenevano con Bisignani, apprendiamo che il protetto risponde al nome di Marco Simeon. Chi è costui ? Un esponente dell'Opus Dei responsabile delle relazioni istituzionali e internazionali della Rai che al telefono con l'onnipotente lobbista insultava Lirio Abbate, un giornalista de l'Espresso colpevole di scrivere articoli non servili sull'altra cricca. Quella di Balducci e compagni. Sine verbis.

domenica 19 giugno 2011

Il Pd sta con Draghi o con i socialisti europei ?

Forse ha ragione Reichlin quando, in un articolo sull'unità del 19 giugno, sostiene che le amministrative, e in parte i referendum, ci hanno consegnato un nuovo partito democratico. Non più percepito come un incidente della storia (vi ricordate il "birignao" della fusione a freddo?), ma soggetto politico su cui finalmente investire. La leadership di Bersani trae la sua piena legittimazione sul campo, laddove non l'avevano conquistata in tanti prima di lui. E poi chi oserà mettere in discussione che il segretario di un partito del 29% non debba essere il prossimo candidato alla P.d.C.? Di fronte a questa evoluzione degli eventi stride ancora di più la frammentazione presente nel campo riformista: il Psi che non riesce a superare percentuali minime, così pure i Radicali. Entrambi non si potrebbero mai presentare ad elezioni politiche nutrendo la minima speranza di superare il quorum. Ciò vale soprattutto per i socialisti i quali, come ricorda spesso Macaluso, non possono pensare di esistere come forza residuale. E' venuto il momento di fare un salto di qualità unitario, per tutta la sinistra riformista. Se non ora quando ?
Rimane solo un "piccolo" problema all'orizzonte del Pd che prima o poi andrà sciolto. Attestarsi nella difesa del Draghi's consensus, con tutto il corollario che ne consegue, oppure impegnarsi in una strategia anti Bce in nome degli investimenti pubblici e, aggiungiamo noi, di vecchio, caro tassa e spendi ? In questa direzione va il recente appello dei socialisti europei firmato, tra gli altri, da Bersani e D'Alema, ma certo non condiviso da chi, come Enrico Letta, dichiara di concordare senza riserve con l'analisi dell'ormai ex n. 1 di Banca d'Italia.

l'articolo di reichlin

l'appello dei socialisti europei

giovedì 16 giugno 2011

Il Polo della Responsabilità

Le società occidentali appaiono attualmente dominate da un senso di rabbia e paura.
Questa condizione è comprensibile. La grande trasformazione socio-economica, tecnologica e politica che stiamo vivendo a livello globale implica che cresca l’età media della popolazione, aumentino le novità in tutti i campi del vivere civile, crescano i problemi ambientali, si allontanino le aspettative di sicurezza e di status promosse dalla pubblicità ed introiettate negli anni del benessere pagato dallo Stato con il debito e, sopra ogni cosa, esploda l’immigrazione.

Tutti questi, e probabilmente molti altri, sono fattori ansiogeni e determinano, come ha detto Giorgio Bocca, spaesamento. Alcuni sanno gestire questa condizione meglio, per molti altri diventa rancore, ostilità, rabbia ed a volte cieca violenza. Altri la elaborano tentando di rifugiarsi nella sicurezza dei simboli, come se i vetri scuri del finestrino o degli occhiali potessero isolare il possessore dalla realtà e conservare le sue le illusioni di status.

Sono stati d’animo vissuti, più o meno, intensamente, in ogni ambito della vita civile, diventando, a loro volta fattori di stress nella vita quotidiana, nel traffico, allo sportello antipatico, alla riunione condominiale.

Franco Paolinelli

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martedì 14 giugno 2011

RITARDO CULTURALE ITALIANO, PAURA E CONSAPEVOLEZZA. LA DINAMICA IDEALE

Un post di Franco Paolinelli sulle difficoltà dell'innovazione nel "belpaese".

In un momento magico qualcuno vede qualcosa con una nuova angolazione, coglie un nuovo aspetto della realtà, associa qualche elemento in un modo nuovo e pensa che le cose in un qualche settore potrebbero andare, essere fatte, in un altro modo, possibilmente più utile per se e per il percorso di sviluppo dell’umanità.
A quel punto è nato il seme -idea e se è buona quando viene comunicata germina. Se trova un terreno fertile, ovvero una comunità sufficientemente positiva, inizia a svilupparsi e poi cresce per diventare un grande albero di scienza, tecnica, cultura, organizzazione, economia.

Il terreno delle idee è, infatti, la società umana ed il suo humus sono la serenità e l’entusiasmo che permettono a quella data società di accogliere con coraggio le nuove idee, investire in esse e distribuirne equamente le ricadute positive.

Quindi, perché il seme - idea germini ed il suo albero si sviluppi deve poter mettere radici in una comunità accogliente.

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Offendi la Camusso? Allora fuori dalla Cgil

L'episodio di cui è stata vittima Susanna Camusso, segretario confederale Cgil fatta oggetto di un offensivo striscione da parte di iscritti trentini al suo stesso sindacato, consente una piccola riflessione sul linguaggio pubblico. Ne abbiamo parlato già a proposito della violenza verbale dei tea party (a proposito, sono finiti nel dimenticatoio) e, recentemente, riguardo alla Chiesa. E' forse venuto il momento di praticare la contestazione non violenta del linguaggio offensivo, doppiosensista, sessista in voga non solo in tv. E' l'estrema conseguenza della degenerazione prodotta dal combinato berlusconismo - bossismo, cui non è, tuttavia, estraneo lo schieramento opposto con l'improbabile italiano di Di Pietro. Si sostiene che tutto ciò serva a comunicare, ad essere vicini alla gente. Andatevi a risentire i discorsi di Di Vittorio, Li Causi, Petroselli, leader provenienti dal popolo. Parlavano la lingua del popolo, ma non erano mai osceni o violenti. Utilizzavano la lingua per comunicare le loro idee non per compiacere. E loro, l'italiano lo parlavano.

La cronaca di repubblica.

sabato 11 giugno 2011

Mezzo pollo a testa

Inquietanti considerazioni sulla crescita delle retribuzioni nell'ultimo decennio al netto dell'inflazione in un articolo da La Repubblica che fa riferimento ai contenuti del rapporto annuale Bankitalia per il 2010 pubblicato il 31 maggio e di cui si consiglia una consultazione più approfondita. (Vedi sul sito www.bancaditalia.it ).
Una prima morale è che davvero è necessario mettersi a studiare un po' di statistica per imparare a leggere bene i dati. Altrimenti si rischia di essere superficialmente irretiti dalla macchietta, come nella vecchia storiella del mezzo pollo a testa: vogliono convincerti che va bene così, peccato che tu digiuni mentre l'altro si sbafa un pollo tutto intero...
Alcune considerazioni:
1) Tra i dipendenti pubblici rientrano manager, consiglieri e consulenti strapagati, spesso imposti dai politici di turno.
2) Nel settore - paradigmatico - dell'istruzione le retribuzioni crescono meno della metà che in quello dei servizi domestici!
3) Dati fuorvianti vengono diffusi spesso per precedere vessazioni (o peggio) di minoranze o categorie su cui attirare lo sdegno popolare. Quali purghe governative sono al varco per il settore pubblico ?

venerdì 10 giugno 2011

La politica degli annunci

Ci risiamo, il nostro governo continua ad annunciare meraviglie di cui però gli italiani non riescono a vedere gli effetti.
L'ultima di una serie di proclami: scosse all'economia divulgate attraverso i media, opere pubbliche mai rese operative salvo quelle che rientrano nelle varie emergenze (e finiscono per costare molto di più), riduzione delle tasse.
Intanto il nostro PIL continua ad agonizzare, mentre Germania e Francia tirano la ripresa europea e i paesi asiatici ci superano lasciandoci al palo.
(Leggi i dati dal Sole24ore)

Per ricordare la serie degli effetti annuncio passati e presenti proponiamo ancora due link, entrambi da "La Repubblica":
- commento di M.Giannini del 9 aprile
- reportage sul CdM di ieri .
Continua così la divaricazione destabilizzante tra riformismo mediatico di facciata e riforme realizzate da un governo in una democrazia rappresentativa.

martedì 7 giugno 2011

Sinistra e lucida follia ?

Riportiamo di seguito il testo di una lettera di Danilo Dolci ad Aldo Capitini del marzo 1954. Dolci e Capitini hanno un posto d'onore fra i "sepolti vivi" del nostro '900. Entrambi portatori di esperienze che avrebbero molto da dire - l'ascolto, l'ottica dal basso, la non violenza, la pratica del digiuno - a chi vuole provare a cambiare le cose (il Pd, i riformisti ?), ma spesso difetta della narrazione.


Trappeto,

Caro Aldo sarebbe cosa bellissima che ai primi di settembre tu potessi tenere qui un seminario su Gandhi. Non solo ci saranno molti nostri amici ma alcune centinaia di pescatori e vaccari, braccianti. Si potrebbero far stampare pagine di Gandhi, ecc. Oppure potresti parlare di San Francesco e di Gandhi. Inutile dirti che preziosissimo "pubblico" c'è (...) Io da domenica prossima andrò a pescare per due mesi: fin che non potrà esserci altra fonte immediata di vita, per questi pescatori, per quanto mi ripugni voglio essere......loro complice.
Tuo in Dio
Danilo

sabato 4 giugno 2011

La repressione al tempo di Wojtyla

Un video che documenta i provvedimenti repressivi adottati durante i 27 anni del pontificato di Karol Wojtyla.

giovedì 2 giugno 2011

Innamorati dell'Islam. Un'esperienza monastica nel deserto

Un luogo aspro e tenace, scavato nella pietra, disegnato dal vento e dalla luce: un antico monastero in Siria, a 80 chilometri a nord di Damasco, il Monastero di san Mosè l’abissino, risalente al VI secolo, ha ripreso vita da poco meno di una trentina d’anni, grazie a Paolo Dall’Oglio, che vi ha fondato una comunità monastica. Con quali prospettive? Con quali speranze? Superando quali difficoltà? Paolo Dall’Oglio racconta la sua storia di gesuita, diventato poi monaco, proprio perché convinto che è nell’incontro con l’altro che il cristiano mette alla prova se stesso, e profondamente persuaso che il mondo musulmano ha un compito da portare avanti per tutta l’umanità: quello di mostrare la fratellanza di tutti gli esseri umani. A dispetto dei fondamentalismi, a dispetto delle chiusure, a dispetto delle reciproche diffidenze e ostilità. E questo, anche nella Siria che vive lo spettro della guerra civile.

A corredo del post sul sacerdozio femminile, la vicenda di una comunità religiosa ispirata alla condivisione raccontata dal suo fondatore in una recente puntata di "Uomini e profeti" (Radio 3).

ascolta la puntata di Uomini e profeti.

mercoledì 1 giugno 2011

Infallibilità maschile e assolutismo

Si segnala un interessante articolo comparso sull'ultimo numero di Adista (Adista notizie n° 44 - giugno 2011). Si allarga il dibattito sul ruolo delle donne nella chiesa cattolica, grazie a due gesuiti statunitensi; rischiando probabili censure, essi esprimono motivate critiche sul metodo delle decisioni indiscutibili spacciate quasi per dogmi nel pontificato di Woytila in merito alla ministerialità delle donne.
Intanto si compie un'altra condanna senza processo: il vescovo della diocesi australiana di Toowoomba, mons. William Morris, che nel 2006 aveva espresso opinioni favorevoli al sacerdozio femminile, è stato allontanato dal suo incarico dopo un'ispezione vaticana durata ben 5 anni. (Per la notizia dettagliata vedere su noisiamochiesa.it ).
Ci si potrebbe chiedere: basteranno le epurazioni passate presenti e future per inibire definitivamente il dialogo ed eventualmente il dissenso?