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giovedì 28 marzo 2013

Addio concorrenza per i servizi pubblici locali

Era ampiamente prevedibile. Senza limiti rigidi alla facoltà dei comuni di utilizzare gli affidamenti diretti, l'in house sarebbe dilagato. Come sempre in Italia il tappo alle riforme è saldato da un intrico giurisdizionale seguito alla mancanza di un indirizzo politico chiaro.
 Ad aprire la strada la sentenza della corte costituzionale che ha bocciato la regolamentazione dei servizi pubblici locali perché in contrasto con l'esito referendario riguardo alla gestione delle risorse idriche, a seguire l'abrogazione della soglia dei 200.000 euro per consentire gli affidamenti diretti e la proroga al 2020 della scadenza degli affidamenti per società quotate in borsa. Un micidiale uno due che ha l'effetto di stabilizzare il presente e palesare il contrasto con l'indirizzo europeo. Da Bruxelles da anni, invano, hanno individuato nella liberalizzazione lo strumento migliore per tutelare l'interesse pubblico.  Ma in Italia il dibattito verte sul controllo delle caramelle in dotazione alla Camera dei deputati. 
Di questo ed altri temi si parla nella recente II edizione di 


venerdì 22 marzo 2013

Manuale delle pulizie di un monaco buddista.

"Che ne dite di fare le pulizie di casa dando un’occhiata alle regole dei monaci? Sarà divertente e per nulla difficile! Se avete deciso di riordinare la vostra anima, i lavori domestici di tutti i giorni si trasformeranno in quattro e quattr’otto in una pratica spirituale quotidiana".
Così scrive Keisuke Matsumoto nel suo Manuale di pulizie di un monaco buddhista, un testo che combina con grazia e levità  zen consigli pratici, riflessioni filosofiche e spirituali. Il libro descrive gli strumenti necessari per i lavori di casa (sandali da lavoro, guanti, calzini, scopa e paletta, straccio, secchio, piumino), la pulizia di cucina, bagno, salotto e degli altri spazi abitativi, e illustra come fare il bucato, stirare, lavare i piatti, fare le riparazioni, nonché curare l’igiene personale. Libro insolito e affascinante. Allegoria di una rivoluzione possibile fondata su nuove pratiche di vita, alternativa alla retorica, agli sproloqui, alle certezze fondate sugli slogan. E al nuovo squadrismo orchestrato da un comico mediocre.


sabato 16 marzo 2013

Il cancro delle ex municipalizzate

"Le partecipate sono il vero cancro degli enti locali, un passato di cui non ci si riesce a liberare, con incarichi e consulenze dai compensi fuori mercato che non hanno prodotto niente", sono parole del presidente della corte dei conti pronunciate in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013. Non è una notizia, ma la realtà che su questo magazine abbiamo denunciato da tempo, anche nella raccolta di saggi della II edizione di "Per Roma" appena uscita in ebook. Le partecipate, ma sarebbe più corretto continuare a chiamarle municipalizzate, sono piene di debiti, svolgono un servizio inefficiente, sono sovradimensionate nel personale, sono campioni di assunzioni clientelari, consulenze inutili e, soprattutto, sono estranee alla concorrenza. Prevale, infatti, l'affidamento diretto. Sono, tuttavia, irriformabili considerando la funzione di ammortizzatore sociale a livello locale che svolgono con la compiacenza di tutti i partiti. I dati e la ricostruzione dello sconfortante scenario sono sul sito della corte dei conti, Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2012. Nel frattempo noi romani  ci prepariamo ad assistere, sulla sponda Pd, alla competizione tra un chirurgo, un giornalista piacione e una serie di piccoli e piccolissimi professionisti della politica. 

mercoledì 13 marzo 2013

"Per Roma" (II ediz.). Idee e proposte.

Disponibile la nuova edizione del libro uscito nel novembre 2011 arricchita di nuovi contributi di Paolo Allegrezza, Vezio De Lucia, Marco De Nicolò, Elena Murtas, Franco Paolinelli, Franco Pettarin, Antonino Saggio. Si aggiungono ai saggi presenti nella prima edizione dei medesimi autori, di Stefano Garano e Walter Tocci. E' possibile immaginare una città che esca dall'attuale stagnazione e sperimenti nuove politiche ambientali, sociali e urbanistiche ? Una nuova stagione della cultura che stabilisca un dialogo con i cittadini come nella indimenticata esperienza  di Renato Nicolini ? Una gestione dei servizi di pubblica utilità che non abbia paura di sperimentare nuovi modelli di gestione ? Il lettore troverà nel libro alcune possibili tracce di lavoro mutuate dalle migliori esperienze europee e, in alcuni casi, da un consolidato quanto appassionato lavoro sul campo. 
Il libro può essere scaricato da
--> --> Ultimabooks.it e da
 tutte le principali librerie on line.

 
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martedì 5 marzo 2013

Per una teoria critica dei social network

Forse è giunto il momento di sviluppare una teoria critica dei social network. Capirne la funzione profonda ed elaborarla facendo tesoro degli sviluppi recenti che li hanno visti protagonisti. Il pensiero va alle primavere arabe e al flusso imponente di comunicazione che i s.n. hanno dimostrato di saper mettere in movimento nelle mobilitazioni e nelle campagne per la libertà. Ma i s.n. non sono semplicemente nuovi media, sono ambienti della trasformazione antropologica (Franco Berardi Bifo su Alfabeta 2/marzo). Il soggetto che si attivizza nella comunicazione social è qualcosa d'altro rispetto all'utente passivo di giornali, radio, tv. Interagisce e proietta se stesso nella rete. Assume e a sua volta trasferisce informazione, ma vive nel virtuale assorbito in una dimensione temporale che può essere senza limiti. E' isolato anche se ha migliaia di amici perché non produce la vita, si limita a mimarla. Solo staccandosi dal monitor ed entrando nel reale, stabilisce relazioni. Altrimenti, il rischio è che l'altro scompaia assorbito nel mare dei mi piace e delle condivisioni. E allora una teoria critica dei s.n. potrebbe partire dal riconoscerne la qualità informativa, rigettandone l'uso individualistico, simil affettivo. E' in quest'ultimo aspetto che rischia di riproporsi, nell'immaterialità della rete, una vecchia conoscenza del secolo scorso: l'alienazione.
p.a.

venerdì 1 marzo 2013

Il pacifismo radicale di Edmondo Marcucci


Un articolo di Paolo Allegrezza (mondoperaio/2/13) su Edmondo Marcucci (1900-1963), sodale di Aldo Capitini e antesignano dell'impegno pacifista e nonviolento in italia.

 Fra i molteplici aspetti che si possono sottolineare della figura di Edmondo Marcucci, dal sodalizio con Capitini, all’inesausta militanza pacifista e non violenta, all’impegno zoofilo e vegetariano, alla ricerca nel solco della “religione aperta” – in questa sede si vuole porre l’accento sul significato e il lascito della sua testimonianza intellettuale. Non solo il suo ruolo nel movimento pacifista, su cui pure è stata fatta luce, ma le ragioni di un percorso di studio e di impegno che si segnala per la sua feconda ambivalenza: essere allo stesso tempo defilato ma immune dal provincialismo che per tanti versi ha segnato il dibattito pubblico in Italia nel corso del secondo ’900. Fin dal 1944 Marcucci divenne uno degli animatori della battaglia pacifista e antimilitarista in Italia: presente in tutti i processi in cui erano imputati gli obiettori di coscienza, organizzò insieme a Capitini la rete non violenta italiana, mantenendo i contatti con una miriade di associazioni pacifiste, vegetariane, religiose internazionali. Tra gli organizzatori della Marcia della pace Perugia-Assisi (1961), lasciò alla sua morte la sterminata biblioteca, frutto degli studi di una vita e di una inesausta passione bibliofila.