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sabato 22 gennaio 2011

Università, Italia ed Europa a confronto: i dati

Riprendendo le sollecitazioni giunte da alcuni amici, torniamo sulla questione università e formazione con altri dati.


Gli studenti

I laureati annui italiani, vecchio e nuovo ordinamento, sono 293.084 (dati 2008). In progressivo calo rispetto ai tre anni precedenti: 301.298 nel 2005, 301.376 nel 2006, 300.135 nel 2007. Altro dato preoccupante riguarda il numero dei laureati in corso: dal 35,6% nel 2005 è sceso al 30,6% nel 2006, al 29,9% nel 2007, al 26,8% nel 2008). Considerando che l'obiettivo principale della riforma del '99 e dei successivi interventi era l'incremento del numero dei laureati e la riduzione del fenomeno dei fuori corso, i dati non sono incoraggianti.
( Rapporto CNVSU 2009 ).

Eppure l'Italia ha un numero di studenti frequentanti l'università simile a quello di Francia, Germania e UK ( vedi i dati Eurostat 2008 ).

Il problema è che pochi di loro, e con ritardo, giungono alla laurea, come dimostrano i dati comparati.

Nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni solo il 18,9% risulta laureato contro una media UE del 29,9. La Francia è al 41,5, la Spagna al 38,9, la Germania al 22,6, la Spagna al 38,9. Peggio di noi fanno solo Turchia, Slovacchia, Romania e Repubblica ceca (dati eurostat 2007).


Le prospettive

Una considerazione a parte merita la condizione femminile: in media in europa le laureate (donne) superano i laureati (uomini) di oltre un terzo. L'Italia si colloca oltre la media dell'europa occidentale, in linea con i paesi dell'area mediterranea.
(Dati Eurostat).
Quindi donne più brave, ma poi l'impiego in posti adeguati non segue la stessa proporzione. Il sottoinquadramento femminile supera quello maschile
(Si veda a proposito del sottoinquadramento la tavola 8 a pag.14 del rapporto ISTAT su giovani e lavoro nel 2009).
L'Italia è in netta controtendenza rispetto all'Europa per il collocamento femminile; in aumento la disoccupazione anche per le neolaureate.
(Tavola ISTAT - andamento occupazione 2009)


La spesa

E' noto che in educazione e formazione spendiamo meno degli altri: il 4,3 del Pil rispetto al 5,59 della Francia, al 4,50 della Germania e al 5,39 del Regno Unito .
(Leggi i dati OECD.)

Per ogni studente universitario spendiamo 8.725, contro gli 11.568 della Francia, i 13.016 della Germania, i 15.447 del Regno Unito ( dati 2006 in dollari Usa ).

Per il personale di ruolo (docenti, ricercatori, tecnici amministrativi) la spesa annua è di 7.881.536 euro. ( Rapporto CNVSU 2009 )

In conclusione. L'Italia spende meno rispetto ad altri paesi europei, ma produce risultati molto inferiori. I dati confermano un gigantesco problema di efficienza del sistema. Ne consegue che limitarsi a reclamare carburante per una macchina destinata a sprecarlo, non ci sembra una grande idea.

Paolo Allegrezza - Paolo Emilio Cretoni