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sabato 19 giugno 2010

Paradossi riformisti

IDV operaista e garantista. Questa la novità della settimana appena trascorsa. Prima la difesa della Fiom impegnata nella vertenza di Pomigliano, poi quella di De Gennaro condannato in appello per i fatti di Genova. In realtà niente di nuovo. Il partito dipietrista miete da tempo consensi tra il sindacalismo più radicale e le forze dell'ordine. Legittimo, ma anche niente a che fare con il riformismo che per sua natura è il contrario del corporativismo. Il PD invece sceglie, come al solito, la via mediana. Cauto appoggio alla firma su Pomigliano, ma nessuna presa di distanza dalla Fiom, garantista con De Gennaro ma silente sulle sue responsabilità, evidenti anche al di là degli esiti processuali. Solo un malinteso senso dello stato può far coincidere la sua difesa con quella di un suo funzionario. Fu ciò che accadde negli anni '70, quando le ripetute violazioni della legalità compiute sotto la gestione Cossiga, trovarono la copertura del Pci.
Intanto, la casalinga di Voghera capirà perché si chiedono le dimissioni di Bertolaso e non quelle di De Gennaro ? E l'operaio campano preferirà essere salvato, per merito della Fiom, dalla barbarie che gli prospetta Marchionne oppure produrre la Panda nel suo stabilimento e sperare in positive ricadute sul suo tribolato territorio ? E i precari avranno capito perché il PD non fa una battaglia sul contratto unico ? Il 22, giorno del referendum tra i lavoratori di Pomigliano, forse capiremo meglio se il PD ha sprecato l'ennesima occasione per lanciare un segnale in partibus infedelium.