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martedì 18 maggio 2010

Acque pericolose per il PD

Richiami della foresta a sinistra sulla questione dell’acqua pubblica. Il Pd rifiuta di partecipare all’impresa suicida del
referendum, ma rischia di giocare sulla difensiva di fronte alla campagna messa in campo da Di Pietro e Vendola. Bersani si affida alla raccolta di un milione di firme per una legge di iniziativa popolare che preveda, leggiamo dal sito del partito, tariffe basse ed efficienza del servizio, interventi infrastrutturali, gestione di ogni singola parte del circuito. Si profila un pasticcio comunicativo già visto che porterà il Pd a rimanere schiacciato tra liberalizzatori e sinistra massimalista.

Il punto è che il decreto Ronchi non prevede alcuna privatizzazione delle risorse idriche. Il quinto comma dell’art. 23 bis ribadisce il mantenimento della proprietà pubblica delle reti, mentre è solo la loro gestione che potrà essere affidata ai privati. Il sistema di regolazione continuerà ad essere gestito dal pubblico, così come le tariffe e le condizioni del servizio. L’unica novità è nell’obbligo di inserire dei meccanismi di concorrenza in un settore che notoriamente brilla per inefficienza. Che poi il decreto Ronchi riesca veramente a soddisfare questa esigenza, è tutto da dimostrare, come dimostra il dibattito tra gli economisti.

Ma dietro il problema tecnico ve ne è uno politico. E’ una di quelle questioni sulla quali occorre rischiare l’impopolarità di una posizione poco gradita al tradizionalismo di sinistra e, probabilmente, a tanti elettori del Pd. Ma vale la pena farlo, imbracciando la bandiera dell’efficienza del servizio e della concorrenza con una solida strategia comunicativa. Un utile precedente, per evitare di commettere i medesimi errori, è costituito dai provvedimenti liberalizzatori del Bersani ministro dell’industria nel secondo governo Prodi. Quando a Roma Veltroni si rese protagonista di una mediazione non richiesta con i taxisti, l’effetto fu devastante: la sinistra deluse chi sperava di portare un po’ di New York o Barcellona a Roma, mentre continuava ad essere considerata come nemica da chi aveva provato a blandire. Il liberismo proprio non può essere di sinistra ?