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giovedì 21 giugno 2012

Dai referendum un programma per Roma


Le elezioni romane della primavera 2013 possono segnare l'inizio di una nuova fase politica. Anti partitocratica e in grado di legittimare una n uova élite. Al momento, tra candidati in pectore e annunci di primarie, del governo della città si è parlato poco. Unica eccezione l’iniziativa referendaria promossa dal comitato Roma si muove: la proposta di 8 quesiti su mobilità, ambiente, diritti civili, partitocrazia (http://www.romasimuove.it/chi-siamo/). Lì si delinea un profilo  esauriente delle scelte da compiere da Roma che, di là della possibilità o meno di andare al voto, affermano talune discriminanti programmatiche inconciliabili con la logica mediatoria del vecchio “modello Roma”. Il punto da dirimere riguarda la capacità  di mettere in campo un progetto di governo per la capitale in grado di affermare il primato dell'interesse pubblico su corporazioni e lobbies. Se, al contrario, assisteremo ad una riedizione dello schema saggezza contro barbarie - con la prima impersonata dai vecchi epigoni del rutellismo e del veltronismo guidati da Zingaretti e la seconda dai post fascisti berlusconizzati - allora Roma e la politica italiana avranno perso un'ennesima occasione. Ben venga allora la novità  di una candidatura fuori delle consorterie come potrebbe essere quella di Loretta Napoleoni.