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martedì 13 marzo 2012

Quando la memoria è ipocrita

Fa discutere in questi giorni la proposta dei funerali di stato per Placido Rizzotto. Pochi giorni fa la conferma che le spoglie ritrovate nel 2009 nelle foibe vicino Corleone sono quelle del sindacalista vittima della mafia nel 1948.
Nelle intenzioni dei promotori, condivisibili, l'esigenza di non dimenticare chi si è battuto per la legalità.
Purtroppo l'elenco dei martiri come Rizzotto è lungo, ed è imbarazzante constatare che a fronte di molta enfasi sul piano della retorica sembra sempre sottodimensionata la risposta delle istituzioni e persino della società civile in termini di educazione e di pratica della cultura della legalità. In particolare inquieta il fatto che i Falcone, i Borsellino e tanti altri appaiono perdenti, oltre che vittime, sul piano della lotta storica contro la criminalità organizzata; nonostante e al di là delle celebrazioni ufficiali e della retorica mediatica.
Quindi ben venga l'omaggio, e l'esempio che ciò rappresenta. Ma si faccia anche la memoria dei fatti: con l'impegno di ciascuno e di tutti perchè la libertà e la giustizia non siano solo parole per comizi.