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lunedì 19 marzo 2012

4 gambe per l'Ircocervo


Se mai nascerà, il nuovo soggetto liberalsocialista tutto potrà essere meno che l’ennesima propaggine di un sistema partitico decotto. Le elezioni 2013 sono l’ultimo appuntamento, fallito anche quello bisognerà pur trarne le conseguenze e ragionare sul futuro nello scenario della terza repubblica. Che poi si riassumono in una prospettiva sola: entrare nel PD e utilizzarlo come luogo per far vivere quelle idee. Da scongiurare l’errore che causò il fallimento della Rosa nel Pugno nel 2006: diatribe tra stati maggiori, dotati, tra l’altro, di eserciti piuttosto esigui. Quindi forma – partito al primo posto. E qui potrebbe essere utile una riflessione sull’esperienza della galassia radicale con le sue associazioni tematiche rappresentate nella direzione nazionale. Un partito liberalsocialista, senza trattino, come si autodefinì l’omonimo movimento fondato in pieno fascismo da Calogero e Capitini. Che non si limiti alla liberaldemocrazia, ma che aspiri alla realizzazione di quella eguaglianza delle opportunità di vita che solo la parola socialismo è in grado di evocare. La libertà nella sua effettività, inverata dall’assunzione della non violenza (disobbedienza civile, non collaborazione, digiuni) come unico strumento di lotta politica. Qui il corpo, l’identità del nuovo partito. Che dovrà muoversi su 4 gambe, in grado di materializzare la sintesi tra ideali e programmi.  La prima rimanda all’assunzione della lotta alle MAFIE come grande questione nazionale, di là della questione meridionale. Che si assuma la vicenda – simbolo dei funerali di stato di Placido Rizzotto, sindacalista socialista non dimentichiamolo, per porre questo tema al centro dell’iniziativa politica, ogni giorno non soltanto in occasione di qualche fatto eclatante; la seconda è la lotta alle corporazioni e al familismo, proponendo la continuazione dell’iniziativa di RIFORMA IN CAMPO ECONOMICO intrapresa dal governo Monti e che non potrà esaurirsi al 2013. Riformismo che deve parlare delle nuove ingiustizie, delle nuove disuguaglianze nate in Italia sull’onda della rivoluzione produttiva che stiamo vivendo. La terza parola è AMBIENTE. La scelta senza se e senza ma a favore dell’ecocompatibilità, da misurare anzitutto sul terreno amministrativo. Un esempio ? Alle prossime elezioni romane affermare il tema della a crescita, non della decrescita, in campo urbanistico; recupero e manutenzione dell’esistente, fine del consumo intensivo di suolo. La quarta rimanda ai DIRITTI CIVILI e alla RICERCA SCIENTIFICA; la lotta all’oscurantismo  che pone l’Italia come una sorta di enclave nel cuore d’Europa. Correndo su queste gambe l’Ircocervo potrà parlare ai giovani di questo paese, sfidando demagoghi vecchi e nuovi. Partendo dai valori di libertà e giustizia di antichi e dimenticati padri. Gli stessi che abbiamo scelto di porre sotto l’intestazione di questo blog.