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martedì 23 dicembre 2014

Omaggio a Edwige Fenech

Oggi compie 66 anni Edwige Fenech, icona del cinema sexi italiano anni '70. Non è nelle nostre corde indulgere alla nostalgia, tuttavia come non cogliere l'incommensurabile distanza tra quella stagione, quella rappresentazione della sessualità e l'odierna egemonizzata dalla pornografia ? Sempre più specchio deformato delle passioni tristi. Nonostante la messe di studi e corsi universitari che ne decodificano i codici, il porno non riesce, e non può, emanciparsi da due fattori: uno sul fronte dell'offerta, l'altro su quello della domanda. Il primo è il dominio del denaro, niente altro che questo. Fatte salve tutte le penose elucubrazioni fintamente antilibertarie messe periodicamente in campo dalle varie dive del settore. Il secondo è la conseguenza della devastazione psichica e, quindi, sessuale innescata dallo schizocapitalismo oggi sovrano. Entrambi ne spiegano il travolgente successo. E allora servirebbe un piano  di fuga collettivo, verso la terra dove Edwige starà festeggiando il suo compleanno.

martedì 9 dicembre 2014

Atac, vade retro privato

Che la parola privato sia ancora un tabù  per alcuni a sinistra lo dimostra la notizia odierna riguardante l'Atac. Un gruppo cinese sarebbe interessato a vendere in leasing bus all'azienda di trasporti romana, primo passo di un possibile ingresso nel mercato italiano. I costi sarebbero circa la metà della concorrente Iveco, storica fornitrice Atac. Ma la notizia è un'altra. L'assessore alla mobilità Imprta si è subito affrettato a precisare che non è prevista alcun intervento sul capitale Atac che rimarrà interamente pubblico. Anzi, si promette (l'ennesimo) piano di risanamento finanziario. Insomma, vade retro il privato. Anche se ciò potrebbe mettere Atac in condizione di competere per le gare previste nel 2019 e favorire la necessaria liberalizzazione del settore. 

domenica 7 dicembre 2014

Roma: meno pubblico, meno corruzione

In "Per Roma" (saggi di Allegrezza, De Nicolò, De Lucia, Garano, Murtas, Paolinelli, Pettarin, Saggio, Tocci, 2012), parlavamo della necessità di affrontare il nodo pubblici servizi non escludendo decisioni estranee alla vulgata di sinistra. Leggi privatizzazioni. Decreto legislativo "Burlando" del '97, legge n.99/2009. Il primo impone l'affidamento dei pubblici servizi a gare pubbliche, la seconda consente deroghe prevedendo un periodo transitorio di dieci anni. Nel 2019, quindi largo alle gare.  Tra meno di cinque anni Atac e Ama dovrebbero essere in teoria in grado di partecipare alle gare, possibilità al momento più che remota considerando il profondo indebitamento di entrambe e la lontananza dagli standard europei e nazionali richiesti. Di là del giusto can can di queste ore sul commissariamento del comune o sull'azzeramento del tesseramento nel Pd, la vera emergenza per la politica è questa. Una volta messa in sicurezza l'amministrazione, si dovrà procedere al risanamento delle due aziende. Se necessario, vendendole a pezzi. E poi procedere alle gare. Tutto il resto è noia.

Per Roma. La sinistra e il governo della capitale. Idee per un progetto possibile

venerdì 5 dicembre 2014

Scrittori e popolo 50 anni dopo


    Lettura di "Scrittori e popolo" (1965), lacuna colmata e  piacere finale di vedere  tutto perfettamente in ordine. Ogni cosa al suo posto, Pratolini con Vittorini, il primo più rude e primitivo, Carlo Levi, Pavese e poi i minori come Oriani, Mastriani, la Viganò (chi ha letto L'Agnese va a morire?). Le giuste bastonature a Cassola e Pasolini, come poche pagine prima al Calvino del "Sentiero". Rimane solo un dubbio: ma se le stesse cose le avevano già scritte e dette (il convegno di Palermo è del '63) Guglielmi  e Giuliani, Barilli e Eco e prima ancora quelli del Verri, e se c'era un monumento vivente come Gadda ad incarnarle, il libro di Asor Rosa per dire al PCI che aveva puntato sui cavalli sbagliati? Non sarebbe stato meglio condividere, allora come oggi, la scelta per l'avanguardia piuttosto che puntare sulla celebrazione postuma del Calvino americano o su una voce tradizionale come la Mazzucco?

      venerdì 28 novembre 2014

      Giorgio Agamben


      Abbiamo scovato e proponiamo quest'ottima video intervista a Giorgio Agamben. Tanti i temi affrontati, segnaliamo la riflessione foucaultiana dei primi quindici minuti, sulla fede (30, sulla sinistra (45), su Marx (48), sulla destituzione del potere (107).


      martedì 25 novembre 2014

      Sull'affluenza: solite, inutili chiacchere

      Alcuni dati sull'affluenza al voto nelle democrazie occidentali: 
      nel 2012, presidenziali della rielezione di Obama, la partecipazione è stata del 62%, nelle ultime elezioni di mid term (2014) del 45%; alle ultime europee nel Regno Unito non ha superato il 35%; in Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia sia nelle elezioni europee 2009, sia in quelle 2014 il dato non ha mai superato il 45%. In Francia alle presidenziali 2012 l'affluenza è stata del 79%. L'affluenza italiana alle europee 2014 è stata del 57,22%. Di seguito i dati di partecipazione in Italia, elezioni europee (quelle con minore appeal). Facile vedere che quando si determina un forte grado di politicizzazione del voto, gli elettori vanno più volentieri alle urne ('94 e 2014). Per il resto tendono a votare in massa solo quando la posta in gioco è veramente alta. Basterà per prendere i commenti di queste ore e farne l'uso che meritano? 

       elezioni 200942.94
       elezioni 200445.47
       elezioni 199949.51
       elezioni 199456.67
       elezioni 198958.41
       elezioni 198458.98
      A elezioni 197961.99

      mercoledì 19 novembre 2014

      Il nomade

      "La coscienza nomade è affine a ciò che Foucault chiama contromemoria ; è una forma di resistenza all'assimilazione o all'omologazione alle modalità dominanti di rappresentazione dell'io (...) Il tempo del nomade è l'imperfetto: è attivo, continuo. Il nomade percorre la sua traiettoria a velocità controllata. Parla di transizioni e di paesaggi senza distinzioni predeterminate. Non rimpiange patrie perdute. Il nomade intrattiene un rapporto di attaccamento transitorio e di frequentazione ciclica con la terra. Antitesi del contadino, il nomade raccoglie, miete scambia ma non sfrutta." (Rosi Braidotti, Nuovi soggetti nomadi, 2014)