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lunedì 28 ottobre 2013

Un campo "altro".

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Si può e si deve ricominciare dal metodo, dalla forma, dalla riforma. Si può e si deve ripartire dalla discussione, dal pensiero e dal metodo liberale, dalla fantasia come detonatore di libertà e segno vivo di responsabilità. Si parte dal metodo e dai meccanismi. Il resto viene dopo.
Con questo articolo si vuole tentare di offrire qualche risposta e di metterla sul tavolo del dibattito-contraddittorio, in modo sincero e aperto. Anzi, più che una risposta, avanziamo una proposta. Proponiamo un approccio di lavoro. Si comincia dal metodo per arrivare a delineare un progetto politico.
Ci riferiamo, in altre parole, ad un progetto basato su criteri di scelta selezionati attraverso rigorose ricerche, tali che possano diventare un “sistema armonico” e determinare una “rivoluzione copernicana”, cioè compiere il passaggio dal caos all’armonia, oppure: da un metodo vecchio e inefficiente (fuori dalla realtà e dalla storia) ad un metodo nuovo ed efficiente garantito dagli obiettivi raggiunti, dal benessere degli individui, dalla felicità delle persone. Si tratta, insomma, di passare da un vecchio terreno secco e bruciato, se non addirittura da un pantano melmoso e fangoso, ad un “altro” campo, finalmente fertile e coltivabile. Si tratta di passare dal Potere alla Politica. 
In altri termini, per essere concreti, crediamo che occorra riscrivere insieme l’Abbecedario della Politica. Quasi un dizionario. Perché, senza questa riscrittura, senza l’ausilio del pensiero e della parola, senza il metodo liberale, tutto il resto diventa astrazione, vacuità, sperpero. Pensiero e azione, diceva Giuseppe Mazzini. Insomma, è arrivato il momento di ristabilire un linguaggio diverso e “altro” rispetto a quello imperante e illiberale della furbizia, dell’arroganza, della prepotenza, del sopruso, dell’inganno, dell’affarismo, del malaffare, del detto latino mors tua, vita mea e di tutto ciò che è contro la persona, l’individuo, la collettività. Coltiviamo un campo "altro".
 Carlo Prinzhofer e Pier Paolo Segneri

venerdì 25 ottobre 2013

"E baci" di Aldo busi

Con "E baci" Aldo Busi ha scritto un libro esemplare della condizione  del letterato oggi in Italia. Composto da una raccolta di sms, mail, fax inviati ai maggiori quotidiani negli ultimi venti anni e per la maggior parte mai pubblicati. Raccolti poi nel sito altriabusi.it sono andati a comporre una galleria incivile del belpaese. Bersaglio preferito il clericalismo, categoria dello spirito nella quale si sublima il conformismo fascistico così diffuso ai giorni nostri. Cui si accompagnano i mille privilegi (gli stipendi dei papaveri pubblici),  mediocrità (il pezzo dedicato a Corona), il conformismo dei quotidiani (lo sputtanamento ripetuto di Corriere e Repubblica). Come tutti i grandi, Busi è anche creatore di lingua. Una lingua letteraria preziosa e acida, priva di oscurità, ma non di virtuosismi che lavora per accumulazione di materiali mai fini a se stessi. Mai meno che calibrati, sempre funzionali alla missione demistificante con la quale Busi identifica la scrittura.  E che per sua natura è incompatibile con il sistema editoriale attuale. Ma non con il web ed è questa la notizia. 

domenica 13 ottobre 2013

A Roma i nodi stanno venendo al pettine

In "Per Roma", il volume collettivo del 2011 indicavamo alcune questioni cruciali per imprimere una svolta al governo della capitale. Mobilità sostenibile da realizzare grazie a nuovi parametri urbanistici (la Urban green line), l'emergenza finanziaria da superare grazie ad una coraggiosa politica di liberalizzazioni e vendite, politica culturale che valorizzasse la rete dei soggetti attivi da tempo sul territorio, una politica del verde in grado di ribaltare il vecchio paradigma verde pubblico - verde privato. A quattro mesi dall'elezione di Marino appare ormai chiaro che proprio sul livello di innovazione rispetto a quelle questioni si giocherà il futuro della giunta. Se il Sindaco in bicicletta riuscirà a disboscare le ottanta partecipate dal comune, ad estendere le aree sottratte al traffico ben al di là della vicenda-vetrina dei Fori, a porre seriamente la questione del risanamento di Atac e Ama (per poi valutarne la vendita), a connettere la politica culturale ad un'idea guida, allora potremo guardare al suo dilettantismo senza rimpiangere i professionisti della politica. E scoprire che sanare 860 milioni di buco finanziario con soldi pubblici senza riforme non è più operazione proponibile.


domenica 6 ottobre 2013

La ricerca di Mastrella e Rezza

Flavia Mastrella e Antonio Rezza si muovono da anni lungo il sentiero dell'arte totale. E' quasi incredibile come in Italia una sperimentazione di questo tipo, fra teatro, arti visive, letteratura, abbia potuto svilupparsi e crescere fin dagli anni '90. Un cinema senza sceneggiatura le cui parole sono scritte dopo le immagini, un teatro anti narrativo, una prosa (solo di Rezza in questo caso) decontestualizzata e surreale. Romanzi comici e illogici, sovversivi della scrittura medesima, macchine ritmiche potenti.

lunedì 30 settembre 2013

Aldo Capitini, un video

 Segnaliamo un video su Capitini contenente testimonianze  di Natta, La Malfa, Calogero, Bobbio, Balducci (che parlando del secondo dopoguerra a Firenze stranamente non cita Ferdinando Tartaglia), Pietro Pinna (il primo obiettore di coscienza italiano). Quest'ultimo spiega esaurientemente le basi teoriche della nonviolenza.

sabato 21 settembre 2013

Scrittori italiani 2/. "Dentro" di Sandro Bonvissuto

E' noto che per esordire sotto le insegne di una grande case editrice il giovane scrittore italiano deve rispettare alcuni ferrei dettami. 1) storie tratte da esperienze di vita vissuta, naturalmente ambientate nel mondo giovanile 2) stile immediato fatto di periodi brevi 3) utilizzo dell'io narrante  4) testo non superiore alle 200 pagine 5) trame semplici che non si soffermino mai troppo sui personaggi ma accumulino rapidamente fatti e/o riflessioni del protagonista. Tutti requisiti abbondantemente soddisfatti da Dentro di Sandro Bonvissuto (Einaudi, 2012), il quale confeziona non una trama ma tre quadri corrispondenti a tre diversi momenti della vita di un non meglio specificato narratore. Il primo dedicato all'esperienza del carcere e alla descrizione della quotidiana condivisione della cella con due compagni di sventura; il secondo ad un'altra istituzione totale, la scuola, cui è dedicato il ricordo di un'amicizia esclusiva tra due ragazzi durante il primo anno di liceo; il terzo alla famiglia, colta nel frangente di un padre apparentemente distratto che insegna al figlio ad andare in bicicletta consentendogli di crescere ancora un po'. 
In tutti e tre i casi i luoghi, i tempi non sono riconoscibili, né vi è alcun riferimento a fatti noti, il verosimile è, tuttavia, garantito dal flusso lineare e composto del racconto. Abbondano i luoghi comuni: il carcere claustrofobico su cui emerge la bontà dell'amico africano e la saggezza al caffè di un vecchio ergastolano dagli evidenti echi deandreiani; insegnanti acidi e famiglie sorde contrapposte a ragazzi intenti a consumare ribellioni innocenti che ricordano Truffaut; il passaggio dall'infanzia all'adolescenza complice l'estate perché, si sa, le cose belle in inverno non possono accadere (dall'incipit del terzo blocco narrativo). E così via, di banalità in banalità.

venerdì 13 settembre 2013

Torna il Premio letterario Feronia - "Filippo Bettini"

Torna dopo un anno di interruzione, siamo alla XXI edizione, il Premio letterario presieduto dal '92 da Filippo Bettini, scomparso l'estate scorsa.  Il Feronia è un "antipremio", attento alla letteratura di ricerca e ostile alle logiche di mercato e dell'industria culturale. Nel corso delle sue edizioni ha continuato ad affermare il valore della parola scritta, contro un sistema di comunicazione impoverito e sopraffatto dal dominio delle immagini. Il contrario dello Strega, lontano dal conformismo delle pagine culturali dei quotidiani, quest'anno premia per la poesia Nanni Balestrini, di cui è recentemente uscita l'opera omnia poetica (Mondadori, 2012), per la prosa Gianni Fontana (Questione di scarti, Polimata 2012, pioniere della poesia sonora, performer e antico sodale di Adriano Spatola, per la saggistica Philippe Daverio (Il secolo lungo della modernità. Il museo immaginato, Rizzoli, 2012). In programma anche un omaggio al Grupppo '63 di cui quest'anno ricorre il cinquantenario.  Sabato 21 settembre, ore 18.30, castello ducale di Fiano Romano.