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venerdì 17 febbraio 2012

Più autonomia, più qualità?

Ha sollevato reazioni di segno opposto il provvedimento della Regione Lombardia (Repubblica del 15 febbraio 2012) che prevede la possibilità per gli istituti di assumere i docenti per l'ampliamento dell'offerta formativa in base a propri bandi. Così l'istituto potrebbe selezionare il personale più idoneo e con il miglior curriculum la per l'incarico da ricoprire. I bandi sarebbero preparati d'intesa fra la Regione e lo Stato.

Su questo e su altri problemi bisogna discutere entrando nel merito, per trovare le soluzioni migliori possibili. Ma senza prescindere dal fatto che va garantita la qualità del servizio.

Il caso dell'autonomia scolastica. Una grande incompiuta.
(per un quadro di riferimento si veda il profilo del prof. Nigro su www.istitutodegasperi-emilia-romagna.it) . Ormai sembra preistoria; ma le leggi Bassanini del 1997 prevedevano un trasferimento di compiti di gestione  del servizio alle istituzioni scolastiche, e di questo fa evidentemente parte anche la scelta e assunzione del personale. Fino ad arrivare nelle intenzioni del legislatore a quegli organici funzionali delle istituzioni responsabili del servizio: più margini decisionali e di conseguenza maggiori responsabilità dei Presidi che diventano infatti Dirigenti Scolastici.  (Legge n. 59 del 1997 , art. 21)
Ma in molte operazioni di gestione del servizio i dirigenti si trovano di fronte a scelte obbligate, senza margini. Nei fatti l'autonomia resta una bella intenzione.

Proprio quando una discussione costruttiva nel merito è opportuna, sindacati e parte della sinistra anche in questa occasione purtroppo appaiono schierati dalla parte di chi nei fatti non vuole mai cambiare nulla. Eppure una stagione di riforme incisive della PU venne aperta proprio dalla sinistra nel 1997 con le leggi Bassanini. Può essere continuato quel processo senza sterili veti incrociati? L'azione dello stato, soprattutto in materia di istruzione e ricerca può restare bloccata dentro la prigione dagli steccati ideologici? Forse con l'attuale governo dei cosiddetti tecnici si può riportare il timone verso una discussione a largo raggio ma con l'obiettivo di definire scelte concrete per la qualità.