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lunedì 27 gennaio 2014

"Il Cantiere" sulla riforma elettorale. Un seminario


Decidere! E’ l’infinito imperativo che domina la cronaca politica di questi ultimi mesi. Ma per decidere è necessario conoscere. La conoscenza è il presupposto necessario per compiere una scelta consapevole e duratura. La base della conoscenza è la discussione aperta, la possibilità di dare libera circolazione alle idee, offrire dialogo, permettere il contraddittorio. E’ per tutti questi ragionevoli motivi che l’associazione di cultura politica “il cantiere”, attraverso il suo Centro Studi, ha svolto un seminario dedicato alla Riforma della legge elettorale. L’incontro si è tenuto presso l’Hotel Boscolo Aleph di Roma, in via San Basilio, intorno ad un tavolo, dove si sono ritrovate insieme persone comuni e personalità diverse, di appartenenza politica varia e ciascuno con un proprio profilo professionale e culturale. Erano presenti al seminario gli iscritti e i soci dell’associazione “il cantiere”, oltre ad importanti ospiti tra politici, parlamentari, giornalisti, docenti universitari e giuristi. In particolare, meritano di essere messi in evidenza gli interventi di Roberto Giachetti, vice presidente della Camera dei deputati; Benedetto Della Vedova, senatore di Scelta Civica; Claudio Martelli, che ha da poco mandato alle stampe un suo libro autobiografico intitolato “Ricordati di vivere”, edito da Bompiani. Inoltre, sono intervenuti: Marco Beltrandi, dirigente del Partito Radicale; Enrico Morbelli, direttore della Scuola di Liberalismo di Roma nonché della Fondazione “Luigi Einaudi”; Salvatore Bonfiglio, docente di diritto costituzionale italiano e comparato e tutela dei diritti fondamentali presso l’Università Roma Tre.
Di grande interesse sono state le relazioni de "il cantiere" attraverso gli interventi di Pier Luigi Marconi, Alessandro Manna e Fabio Verna. Al centro del dibattito è stata discussa la proposta per una Riforma della legge elettorale in chiave uninominale e maggioritaria, con Collegi piccoli e primarie di Collegio. A tal proposito, il Centro Studi "il cantiere" ha prodotto un documento in cui sono esposte le tesi politiche, storiche, giuridiche e di comparazione dei vari modelli elettorali, al fine di porre la questione sul tavolo della cronaca e dell'attualità politica nazionale.
La discussione, le riflessioni, gli approfondimenti sono durati l’intera mattinata e sono stati registrati dai microfoni di Radio Radicale e seguiti anche dalle telecamere della web tv “Liberi.tv”. A moderare i lavori è stata Camilla Nata, giornalista Rai nonché vice presidente dell’associazione “il cantiere”. Alla fine dei lavori, la soluzione rimane aperta e il seminario continua in modo permanente, ma sempre secondo il metodo liberale e l'intelligenza collettiva.    

Pier Paolo Segneri
Presidente/Coordinatore
dell'associazione di cultura politica "il cantiere"

lunedì 20 gennaio 2014

Lo spagnolo corretto è un colpaccio

Se, come sembra, si chiude sullo spagnolo corretto, monocameralismo e correzione anti casta del Titolo V, Renzi ha messo a segno un gran colpo. Lo spagnolo corretto  - con sbarramento al 5 per i coalizzati, all'8% per i non, ed eventuale doppio turno per la coalizione che non raggiunga il 35% al primo turno - va benone:  

1) scoraggia liste al di fuori dei grandi partiti 
2) dà la certezza di maggioranze stabili grazie al doppio turno 
3) rende vani i ricatti dei partitini (non vuoi entrare in coalizione al primo turno ? Al secondo diventi inutile). 

Il passo successivo, non presente nell'accordo, dovrebbe essere l'aumento dei poteri del primo ministro, cui andrebbe data la facoltà di nomina e revoca dei ministri. Niente più casi Cancellieri o Di Girolamo. Intanto le solite anime in pena gridano allo scandalo per l'accordo con B. Mentre non avevano fiatato per le genuflessioni davanti ai 5 stelle. Run Renzi run.

domenica 5 gennaio 2014

Monocameralismo monocameralismo

Il garbuglio istituzionale italiano non è solo causato dalla legge elettorale, ma in misura maggiore dal bicameralismo perfetto. Se non sarà superata l'elettività del senato, non si avrà nessuna garanzia sulla formazione di maggioranze diverse nei due rami del parlamento. Ciò perché la costituzione prevede che il senato (art. 57) sia eletto su base regionale e, quindi, con un meccanismo differenziato, rispetto all'altra Camera. Così fu con il mattarellum che prevedeva lo scorporo integrale al senato  e con il porcellum che assegnava premi di maggioranza regionali. Un'ulteriore distorsione, quest'ultima, voluta dalla presidenza Ciampi in ossequio al dettato costituzionale.  In sintesi, la nuova legge elettorale se non sarà accompagnata dalla nascita di un senato delle regioni modello bundesrat rischierà di non servire a nulla. Run Renzi run.