Il numero 1/2012 di Mondoperaio merita di
essere letto. Contiene un'ampia riflessione sulla storia della sinistra
italiana nel cruciale passaggio degli anni '80. Una discussione a più voci che
rende bene la complessità di quel passaggio e, come scive Piero Craveri,
"l'assassinio nichilista della sinistra italiana". Perché Craxi non
ce la fece a convincere gli italiani della bontà del proprio disegno
riformatore ? E' convincente una lettura che distingue tra un
"incompreso" (il Psi) e un "gigante" perennemente in
ritardo (il Pci) ? E perché la sinistra italiana fa, allora come oggi, uno sforzo enorme ad essere percepita come voce della nazione ? Il declinare del
berlusconismo ha tutt'altro che risolto il problema, e l'idea bersaniana di un
nuovo '94, stavolta con esito opposto, potrebbe rivelarsi l'ennesima
illusione. Anche vincendo. Storia e attualità si intrecciano, soprattutto ora
che stiamo vivendo, come si diceva un tempo, un passaggio di fase da cui
usciranno gli assetti di potere dei prossimi anni.