sabato 30 luglio 2011
La verginità di Bindi e Vendola
I nuovi moralizzatori, Bindi e Vendola, dovrebbero essere più attenti quando puntano i ditini accusatori. Posto che sia vera la versione fornita da Bindi sulla campagna elettorale veneta dell'89: soldi provenienti da amici e associazioni cattoliche, rimane il piccolo particolare della candidatura in una lista che aveva come capolista Andreotti. Non Dossetti o Lazzati. Riguardo a Vendola: chi nominò Tedesco assessore alla sanità nel 2005, pur in presenza di un evidente conflitto di interessi visto che era in affari nel settore ? Né l'uno né l'altra ebbero problemi ad accettare la compagnia di due simboli della prima repubblica: Andreotti e socialisti. Miserie.