Il riformista è ben consapevole di essere costantemente deriso da chi prospetta future palingenesi, soprattutto per il fatto che queste sono vaghe, dai contorni indefiniti e si riassumono, generalmente, in una formula che non si sa bene cosa voglia dire, ma che ha il pregio di un magico effetto di richiamo. (Federico Caffè)
Quella che segue è un breve estratto dalla riflessione di Isaiah Berlin sulla libertà (Libertà, Feltrinelli 2010, p. 33), un utile punto di partenza nella definizione di un liberalismo interessato alla piena realizzazione della persona. Segue una parte di un documentario BBC
Il senso in cui io uso il termine libertà non comporta soltanto l'assenza di frustrazione (che si può ottenere sopprimendo i desideri), ma l'assenza di ostacoli alle scelte e alle attività possibili, l'assenza di ostacoli lungo le strade che una persona può decidere di percorrere. Una libertà di questo tipo non dipende in ultima analisi dal fatto che io desideri o no di percorrere una certa strada, o fino a dove desidero farlo, ma da quante porte mi sono aperte, dalla misura in cui sono aperte e dalla loro importanza relativa nella mia vita (anche se a rigore può essere impossibile misurare queste cose quantitativamente). La misura della mia libertà politica o sociale è data dall'assenza di ostacoli non solamente alle mie scelte effettive, ma anche a quelle potenziali - ostacoli al mio fare una certa cosa, se per caso scelgo di farla.