Il Partito democratico ha presentato ieri il suo "progetto alternativa della crescita". Un documento di 92 pagine che tenta di dare una risposta alla lunga stagnazione italiana (quindici anni, secondo il governatore Draghi). Ne proponiamo un riassunto. (Il testo integrale)
Riduzione delle tasse:
- sul lavoro dipendente con un taglio della prima aliquota Irpef dal 23 al 20%
- sulle imprese con graduale abolizione dell'Irap e detassazione del reddito reinvestito in azienda.
Riduzione del debito pubblico e stimolo della crescita:
- creazione di un'agenzia europea per il debito
- introduzione di una tassa europea sulle transazioni finanziarie che finanzi l'innovazione in campo ambientale
- adeguamento delle retribuzioni europee ad uno standard comune da regolare sull'aumento della produttività
- incentivo all'occupazione femminile in Italia tale da portare in Italia 3 milioni di donne occupate in più in un decennio.
Nuovo Welfare:
- bonus bambini da 3000 annui per figlio
- borse di studio da 10.000 euro per studenti meritevoli e meno abbienti.
La domanda a questo punto é: sono misure sufficienti a risollevare un paese con il terzo debito mondiale, parti consistenti del territorio nazionale in mano alla criminalità, un livello di evasione da quarto mondo, un welfare estraneo alle nuove generazioni ?
Tempo fa abbiamo fatto alcune simulazioni di patrimoniale dalle quali emergeva la difficoltà per i partiti di intraprendere una strada del genere. Tuttavia, è un argomento sufficiente per metterla in archivio ?