PER ROMA
La sinistra e il governo della capitale: idee di un progetto possibile
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Indice sommario
- Walter Tocci, Introduzione
- Marco De Nicolò, Lo scacco del barbiere: Una comunicazione da ripensare, una classe dirigente da trovare, un dialogo da recuperare
- Paolo Allegrezza, Dopo il “modello Roma”: quale progetto?
- Stefano Garano, Il processo di costruzione del nuovo piano regolatore di Roma: 1994-2008
- Antonino Saggio, Urbanvoids™ Territori metropolitani
- Antonino Saggio, Urbangreenline™. Una proposta per Roma
- Franco Paolinelli, Il verde e la città. Nuovi percorsi possibili
- Elena Murtas, Emergenze sociali e nuove povertà: alcune proposte
- Franco Pettarin, Politiche Culturali: dall’autoreferenzialità all’“ascolto” delle reti
Oltre che possibile è necessario riprendere,
da sinistra, la riflessione su Roma. Dopo
lo choc seguito alla vittoria della destra nel
2008, la coalizione riformista non ha
ancora affrontato una seria riflessione sulle
ragioni della sconfitta. Passaggio indispensabile
per la costruzione di un progetto
amministrativo in grado di misurarsi con
l’attuale complessità del governo urbano. I
saggi contenuti in questo volume vogliono
essere un primo, provvisorio contributo.
Per un verso ricostruzione documentata del
lungo ciclo di governo di cui furono protagoniste
le giunte Rutelli e Veltroni, per un
altro proposta mirata su alcuni problemi
aperti del governo cittadino: una gestione
dei pubblici servizi che sappia coniugare
esigenze di efficienza e competizione; una
tessitura della trama urbana ispirata
all’idea della mixité e della mobilità eco
compatibile; un’idea del verde pubblico
che ne rigetta l’imbalsamazione per esplorarne
le potenzialità economiche; una politica
sociale tarata sulle nuove povertà e
fondata sulla volontà di indagare lo scenario,
in gran parte inedito, dell’esclusione;
un intervento sulla cultura non più frutto
dell’improvvisazione, ma interessato alla
crescita e al coinvolgimento di quanto
proposto dalla scena cittadina. Un contributo
offerto alla politica, quindi, cui spetterà
il compito di valutare e dare, eventualmente,
le gambe a queste idee. Ma che
non rinuncia a sottolineare due ineludibili
requisiti di ogni politica pubblica: la
prospettiva dal basso espressa nella disponibilità
all’ascolto della città, il coraggio
dell’innovazione nella ricerca delle soluzioni.