Deludente intervista oggi al Corriere di Andrea
Riccardi, attuale ministro per la cooperazione e fondatore di
Sant'Egidio. Alla domanda su chi sceglierebbe tra Alemanno e
Zingaretti non ha trovato di meglio che dichiarare di non credere ai
salvatori della patria e aggiungere lo stantio elogio della società
civile contrapposta alla politica ("la Roma delle professioni è
molto ricca"). Perché mai un candidato di destra o di sinistra
debba essere considerato un salvatore della patria e non un semplice
candidato da valutare sulla scorta dei programmi, è un mistero. Così
come lascia il tempo che trova il richiamo al mondo delle professioni
privo del conforto dei nomi. Unica eccezione indicata da
Riccardi il procuratore generale Giuseppe Pignatone, magistrato
illustre, ma estraneo alle vicende romane. Ma la considerazione che
lascia più stupiti è un'altra. Dovendo citare un modello di
Sindaco, Riccardi fa il nome di Gulio Carlo Argan, primo cittadino
romano tra il 1976 e il 1979. Figura autorevole, certo. Ma non un
campione per l'efficacia dell'azione amministrativa (in specie
in campo urbanistico). È allora perché non ricordare Petroselli che
la sua autorevolezza se la conquistò sul campo ? Basti ricordare Tor
Bella Monaca, una delle poche operazioni edilizie non speculative mai
compiute a Roma. Oggi ciò che serve non è un'icona intellettuale,
ma un Sindaco, e una classe di governo, coraggiosi. In grado di dire
no ai mille appetiti concentrati sull'agro e rendere almeno decenti i
servizi pubblici individuando nuovi modelli di gestione alternativi
al pubblico uber alles caro a certa sinistra. E se
proprio vogliamo giocare alle icone, nonne troviamo nessuna migliore
del sindaco che per primo, e con successo, combatté la rendita
fondiaria. Ernesto Nathan.