La seconda parte della relazione di Franco Paolinelli, sull'agricoltura sociale.
La creazione e gestione di
iniziative di agricoltura urbana, ovvero di aree nella quali, con
formule varie si pratichi dell’agricoltura, implica la
partecipazione di varie tipologie di professionisti ed imprenditori,
nelle seguenti fasi operative:
- Promozione;
- Organizzazione, progettazione e costruzione giuridico – economica delle iniziative;
- Progettazione fisica;
- Costruzione fisica del “giardino ad orti”;
- Manutenzione fisica;
- Conduzione, gestione giuridico - economica;
- Animazione;
- Gestione di servizi commerciali collaterali.
Dato in numero di ruoli necessari
l’indotto d’impresa e di occupazione può essere rilevante e può
coinvolgere figure imprenditoriali diverse e complementari.
Ho ipotizzato lo strumento
dell’Associazione / Club, come impresa per l’offerta e la
gestione dell’orticoltura urbana perché ritengo che possa:
- Rendere semplici la procedure per la creazione giuridico - economica delle iniziative;
- Garantire le proprietà dalla creazione di vincoli di difficile estinzione;
- Fruire di una consolidata normativa di settore;
- Remunerare in modo equo tutti i fattori produttivi necessari;
- Permettere le forme di redistribuzione e solidarietà eventualmente desiderate in forme varie;
- Garantire una qualche forma di controllo democratico sulla gestione delle iniziative.
Ho ipotizzato che gli Agro-club
possano aderire ed essere promossi da una Federazione degli
Agro-Clubs. Infatti, una loro rete potrebbe:
- Codificare e standardizzare le forme di contratto e le modalità di gestione;
- Garantire meglio le parti e regolare meglio i rapporti reciproci;
- Sostenere un approccio di qualità ambientale e paesaggistica delle iniziative;
- Garantire i servizi collaterali a prezzi convenienti;
- Stimolare lo sviluppo dell’agricoltura urbana;
Stato attuale a Roma:
Negli ultimissimi anni il tema orti
urbani ha vissuto un vero exploit di interesse. A questo si và
affiancando la nascita di iniziative di ogni tipo, dalle occupazioni
abusive, alle sperimentazioni nel privato e nel privato sociale, alla
creazione di consorzi privati di villette con area condominiale ad
orti, ai concorsi per gli orti sui tetti….…...
Comunque, diverse iniziative si
stanno orientando verso il modello di gestione Agro-Club, date le
garanzie che offre a tutti i soggetti della relazione giuridico -
economica necessaria. La SAP, insieme alla ONLUS Il Fiore del
Deserto, si sta attrezzando per rispondere al meglio alle esigenze di
chi volesse intraprendere la creazione di un agro-club ovvero ne
cerchi uno nel quale praticare l’attività stessa.
Per rispondere ai problemi sopra
esposti, sia alla scala della politica globale che di quella locale,
il lavoro di organizzazione da fare è moltissimo. NON È FACILE e
dovrà, necessariamente essere paziente.
I possibili operatori del “Polo
della Responsabilità”, a qualsiasi partito appartengano, debbono,
quindi, rendersi conto che il compito che sentono di dover fare è di
lunga portata ed il suo svolgimento non darà soddisfazioni e
prebende a breve. La loro remunerazione sarà soprattutto data dalla
soddisfazione della propria coerenza.
In questo quadro, alla scala
dell’agricoltura urbana romana, è necessario costruire una “cabina
di regia” per:
- Censire le energie e le risorse disponibili;
- Integrare e possibilmente coordinare le iniziative esistenti ed in corso di sviluppo;
- Definire ruoli e procedure perché le opportunità che l’agricoltura urbana e gli Agro-Clubs in particolare, potranno determinare siano distribuite nel modo più equo possibile.
- Costruire modelli di qualità ambientale, paesaggistica e socio-culturale alta, cui le esperienze reali possano puntare.
Portare avanti le linee guida sopra
elencate non è facile. Proporre, partendo dalla “TERRA”, una
possibile via Romana per contribuire a costruire l’organizzazione
necessaria alla nuova scala di villaggio a cui si dovrà,
necessariamente, arrivare non è facile. In altre parole, proporre
un’idea di Roma come miglior punto di equilibrio possibile tra
ordine e disordine non è facile.
Creare l’Agro-Club come luogo
pilota di produzione di organizzazione e di integrazione, quindi di
bellezza e non di “accrocco”, non è facile
Promuovere l’agricoltura urbane
evitando che diventi l’ennesimo spazio per l’abuso di piccoli e
grandi potenti, quale che sia la bandiera che sventolano, no è
facile.
L’alternativa, però, è accettare
il degrado in tutte le sue forme.
Accettarlo senza reagire, ovvero
rinunciare, equivale ad associarsi al vuoto che, chi sa guardare,
vede negli occhi di ogni conduttore di SUV romano.