Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Alcune
brevi notizie dal pianeta-giustizia: il 30 agosto si è tenuta la
grande “battitura della speranza”, segno della ripresa della
“campagna nonviolenta, in nome della legge e del popolo
sovrano”. Sono parole di Marco Pannella, leader dei Radicali,
che da anni porta avanti questa lotta politica e che, nei giorni
scorsi, al Tg 5, ha dichiarato: “Venticinque milioni di
cittadini sono oggi coinvolti da cinque milioni di processi penali e
cinque milioni di cause e procedimenti civili, siamo condannati
perché lo Stato si comporta in modo criminale”. Intanto, una
notizia del luglio scorso riporta l’attenzione sulla difficile
realtà del carcere di Reggio Calabria dove molti processi non si
possono celebrare per mancanza di agenti penitenziari che possano
essere impiegati al trasferimento dei detenuti dal carcere alle aule
dei tribunali. Giovanni Battista Durante, segretario generale
aggiunto del Sappe e il segretario regionale dello stesso sindacato
Damiano Bellucci, sulla situazione reggina dichiarano: “Nei
penitenziari calabresi la situazione è dunque sempre difficile non
solo per il sovraffollamento dei detenuti, che sono 3mila di cui 67
donne a fronte dei 1890 posti disponibili...” Sulla mancanza di
personale delle carceri calabresi riferiscono numeri sconcertanti:
“Agenti di Polizia Penitenziaria a Reggio, invece delle 199
unità previste sono presenti circa 175 agenti, a Locri l’organico
prevede 94 unità ma i presenti sono solo 65...”.
In
questi giorni, inoltre, si discute della presunta chiusura della Casa
Circondariale di Marsala. A tal proposito, alla riapertura dei lavori
della Camera l’on. Rita Bernardini ha depositato una mozione
riguardante l’equiparazione degli appartenenti alla Polizia
Penitenziaria con quelli di altre forze di Polizia, mentre
l’associazione “Detenuto Ignoto”, per iniziativa di Irene
Testa, insiste nella petizione per chiedere al Governo l’introduzione
del reato di tortura che in Italia ancora non c’è.
Pochi
gli agenti e troppi i detenuti: 45mila posti per 67mila detenuti; 9
milioni di processi arretrati, 10 anni per una sentenza definitiva,
170mila processi che cadranno in prescrizione, il 40% dei detenuti è
in attesa di giudizio da mesi o anni e quel che è peggio è che di
questi il 50% risulterà innocente. La Ministra Severino ha
recentemente risposto con il numero di 11.573 nuovi posti in nuove
carceri, il Presidente Giorgio Napolitano, invece, ha dichiarato: “E’
una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e
civile, è una realtà non giustificabile in nome della sicurezza che
ne viene più insidiata che garantita”, ma era il 28 Luglio
2011, più di un anno fa, durante un convegno dei Radicali.
Poco
spazio a queste notizie, che ci arrivano quotidianamente dal
pianeta-giustizia, e silenzio assoluto su tante altre come quella di
uno sciopero della fame che, in questa calda estate, ha coinvolto
oltre 30mila tra detenuti e personale carcerario per quattro giorni
quattro. E’ soltanto un caso che, nelle carceri italiane, in quei
quattro giorni, non ci sia stato alcun suicidio?
Sheyla Bobba