I dati sull'inefficienza dell'università italiana, sintetizzabili nella formula costa molto - rende poco, sono confermati da quelli sulla scuola.
1) L'Italia produce poco diplomati. A fronte di una media Ocse di 66 diplomati su 100 individui compresi nella fascia 25 - 64 anni, da noi ne abbiamo 44. Venticinquesimi su trenta paesi.
2) Spendiamo il 4,9 % del Pil in educazione, un punto meno della media Ocse che è al 5,8%. Allora andiamo male perché spendiamo poco ? Non sembra. Il costo di un alunno è pari a 7.474 dollari equivalenti e supera quanto si spende in media negli altri paesi (6.081 dollari). Abbiamo 139 insegnanti per 1000 studenti, mentre la media Ocse è di 107.
3) Il problema è nella composizione e preparazione del corpo docente ? In larga parte sì. In Italia, la quasi totalità alla materna e all'elementare, tre quarti alla media e il 60 per cento al superiore è composto da donne. Nella scuola elementare nei paesi Ocse, i maestri maschi sono 20 su 100. Ma è sugli insegnanti "giovanissimi" (con meno di 30 anni) che si vede la differenza.
In Italia, per la struttura dei percorsi formativi dei docenti, i giovanissimi sono praticamente inesistenti al superiore. Nei paesi Ocse se ne contano il 13 per cento. Stessa cosa all'elementare: 1,8 contro 16 per cento.
4) I docenti sono pagati poco ? Su 32 paesi (compresi Usa e Australia) siamo al 21° posto. Al 22° e 23° posto ci sono Francia e Svezia. Però entrambe ci superano, rispettivamente di 7 e 10 punti, nel profitto degli studenti in matematica. I carichi di lavoro dei docenti sono, invece, nella media Ocse.
Che dire ? La scuola italiana è costosa e in quanto a produttività è messa male.
Ancora sicuri, a sinistra, che il problema sia l'attacco alla scuola pubblica ?
I dati sono tratti dal rapporto Ocse Education at glance (dati 2008) e dalle statistiche oecd - Education .