Dopo la vicenda Brancher, qualcosa è cambiato. Finora molti, tra cui chi scrive, hanno tenuto a distinguersi dall'anti berlusconismo travagliesco sulla scorta di questo ragionamento: il cavaliere è l'effetto di una lunga crisi italiana nata dalla delegittimazione della politica in favore della piazza. Da lì si è imposta sulla democrazia italiana un'ipoteca populista di cui B. è stato solo l'abile interprete. Per batterlo la sinistra avrebbe dovuto fare ritorno alla politica e indicare le riforme necessarie, non invocare i giudici o "Repubblica". Dopo Brancher, nominato ministro (senza deleghe) per evitare un processo, siamo veramente oltre. Bisogna dire con chiarezza che il problema è innanzitutto Lui. E indicare una via d'uscita democratica che non può essere al momento un governo frutto di qualche ribaltone. Serve un governo di unità nazionale che prepari l'elezione di una commissione costituente che si dedichi alla riscrittura della costituzione. Tutto il resto è economia e redistribuzione più equo del peso fiscale. L'unico modo per fare saltare il tappo italiano è l'uscita di scena del Nostro. E' tempo di un nuovo anti berlusconismo: riformista e anti oligarchico, lontano da giudici, corporations, star mediatiche. L'anti populismo di chi non si accontenta della rappresentazione dell'Italia come "paese mancato".
p.a.