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mercoledì 21 luglio 2010

Orti urbani a Roma. Un racconto

Stamattina, alla presenza delle autorità comunali, sindaco Alemanno in testa, con giornali, televisioni, cittadini, funzionari e buffet, ha avuto luogo l’inaugurazione del primo “Parco ad Orti” nel Municipio XVI, lungo via della Consolata.

Sono state dette le parole necessarie, dai diritti dei bambini all’agricoltura sociale, dalla protezione delle aree verdi alla conservazione del rapporto città campagna……, parole in gran parte condivisibili.
Data la storia dell’iniziativa, che verrà di seguito sintetizzata, è evidente come la sinistra locale, che ha condotto le giunte precedenti, abbia fatto, in questo caso, un cospicuo dono alla destra.

Cronistoria minima:
>1900: Istituzione dei primi lotti ad orti urbani regolamentati in Europa;
>1960: Presenza di aree ad orti urbani regolamentati in diverse città del nord Italia;
1980: Avvio degli studi sugli orti urbani in Italia e delle sollecitazioni nei confronti dell’Ente locale;
1984: Pubblicazione del volume “Orti Urbani una risorsa”, di Italia Nostra, con la Franco Angeli;

> 1984:
Continuazione delle sollecitazioni. Mentre nel nord Europa e nel nord Italia gli orti urbani vanno diventando una realtà sociale gestita a Roma rimangono un fenomeno spontaneo, con tutti i pregi ed i limiti che ciò comporta.

> 2000:
La cultura politico - ambientale ed urbanistica romana non raccoglie le sollecitazioni che vengono dalle associazioni e dagli esperti fino all’anno 2000.
In quell’anno i responsabili tecnici dell’Assessorato all’Ambiente del Comune, (Sindaco Veltroni, Assessore all’Ambiente Loredana De Petris ?, Direzione dell’Arch. Stefano Mastrangelo) istituiscono l’Ufficio Orti Urbani del Comune di Roma che avvia, con la consulenza dell’Associazione SAP (Silvicultura Agrocultura Paesaggio) il censimento degli orti urbani spontanei e la redazione del Regolamento.
Si propone in questa sede l’idea del “Parco ad Orti”.
Si avvia la progettazione del primo Parco ad Orti;

La Giunta che segue (Sindaco Veltroni, Assessore all’Ambiente Dario Esposito) conserva l’Ufficio Orti Urbani che continua a progettare l’unico “Parco ad Orti” ipotizzato, ma non lo realizza. Le sollecitazioni delle Associazioni e degli esperti cadono nel vuoto.

2008: Cade la Giunta Veltroni;
2010: Inaugurazione del primo “Parco ad orti”, con annunci di espansioni ed avvio di altre iniziative negli altri Municipi…...

Conclusioni

Il primo Parco ad orti c’è. Hanno tagliato il nastro, hanno fatto vedere come sono bravi e belli, hanno avuto in dono un cesto con le verdure ivi prodotte.
E’ probabile che rimanga l’unico per molto tempo, ma, comunque, c’è.

Quanto accaduto sollecita, necessariamente una domanda:
Perché la sinistra al Governo della città ha perso questa opportunità di creare un servizio apprezzato dai cittadini, di utilità ambientale ed urbanistica, a costi minimi, con importanti ricadute di consenso potenziale ?

Le componenti della possibile risposta sono molte ed ogni lettore può svilupparle.
Va però esplicitato che chi avrebbe potuto fare, chi avrebbe potuto ascoltare, decidere, stimolare, organizzare, in altre parole, governare, e non lo ha fatto, ha prodotto un danno all’ambiente, alla città, ai cittadini ed agli elettori che avevano contribuito a che fosse in quel posto.

Franco Paolinelli