Nell'aprile 1640 Uriel da Costa, teologo portoghese ebreo, figlio di conversos, era frustato per 39 volte sul sagrato della sinagoga di Amsterdam. Fu poi costretto a distendersi a terra in segno di umiliazione, mentre la folla lo calpestava. Pochi giorni dopo si suicidò, sparandosi.
Era stato costretto ad abiurare: aveva contestato l'ispirazione divina della bibbia, i dogmi e la ritualizzazione della fede, giungendo alla conclusione della coincidenza tra Dio e natura. Denunciò le religioni organizzate come fonte di violenza e autoritarismo. Sempre ad Amsterdam un altro filosofo farà proprio di lì a poco il suo insegnamento: Baruch Spinoza.
Nel dipinto, L'umiliazione di Uriel da Costa (Anonimo).
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