La bella inchiesta di Riccardo Iacona sulla scuola rischia di creare più di un fraintendimento. Raccontare la crisi della scuola italiana partendo dai precari che non vengono riconfermati, dalla riduzione dei finanziamenti, dal problema edilizio o dalla denuncia dei trasferimenti monstre che in Lombardia giungono alle paritarie, consente di cogliere solo una parte del problema. Se i soldi vi fossero, se i precari fossero tutti assunti, se gli edifici fossero finalmente messi tutti a norma, se la sciagurata legge sulla parità (voluta da Berlinguer) fosse abrogata, le perfomances della scuola pubblica italiana sarebbero migliori degli attuali, sconfortanti risultati dei Pisa tests ? C'è da dubitarne perché nulla si sarebbe fatto nella direzione della qualità della didattica che necessita innanzitutto una verifica del lavoro svolto da ogni singola scuola. L'attenzione alla qualità dell'insegnamento, passa per la misurazione. L'unico modo per valorizzare chi lavora bene e spingere chi lavora male ad adeguarsi.
Vedi l'inchiesta di Iacona