Paolo Allegrezza scrive,
E'ora di iniziare un dibattito sulla scuola che prescinda dai luoghi comuni sindacali e mediatici. Per gli uni da circa trent'anni, con governi di tutti i colori, c'è "un pesante attacco alla scuola pubblica". Per gli altri la scuola è una sorta di territorio di nessuno in mano a torme di studenti maleducati e docenti depressi. Da una rilevazione Istat del 2007 emerge che la scuola italiana non è sull'orlo di una crisi di nervi, come viene spesso rappresentata. Ha le sue luci e le sue ombre, ma ha anche un numero elevato di studenti e docenti che ne dà un giudizio positivo. Forse bisognerebbe partire da situazioni reali e pensare a come intervenire non dappertutto, ma nelle situazioni di maggiore difficoltà (il Mezzogiorno). Magari introducendo la valutazione degli istituti e incentivi per i docenti che accettano di andare a lavorare in contesti particolarmente difficili. E riescono pure ad ottenere dei risultati. Un approccio da riformisti, insomma, più che da chiaccheroni. Leggi i dati ISTAT .