Difficile definire Panikkar in modo univoco perché già
dalla nascita è una figura di apparenti grandi contrasti: catalano di madre e
indiano di padre, studioso di scienze chimiche e poi di filosofia e teologia, cristiano
e induista, sacerdote e marito, monaco-filosofo e professore-conferenziere e scrittore
e altro ancora. Parlando di se stesso afferma di essere partito cristiano (ed è
stato membro dell'Opus Dei e ordinato sacerdote cattolico) per poi scoprirsi
hindu e poi buddista; e tutto senza aver mai smesso di essere cristiano! Ma
queste apparenti coppie di contrasti per Panikkar non hanno mai significato un
problema. Sono stati anzi uno stimolo e un'opportunità di far dialogare e
arricchire sensibilità diverse senza annientarle in nessun sincretismo.
In una delle sue prime opere ("Ontonomia della
scienza") Panikkar, che tra l'altro è anche un chimico, si inserisce nella
scia di quegli studiosi che vedono armonia tra la conoscenza della natura e
delle sue leggi e la filosofia.
La parola chiave della sua condizione è forse
dialogo. Dialogo tra scienza e filosofia, tra sensibilità europea e indiana,
tra cristianesimo e induismo. Per Panikkar tuttavia il dialogo non è dualistico
ma dialogico.
"Il dialogo dialogico è più – non meno – di un dibattito o di una discussione razionale. Nel dialogo dialogico siamo coscienti che i concetti che utilizziamo scaturiscano da una sorgente più profonda. Non solo io lascio che l’altro mi conosca, ma arrivo a conoscere meglio il mio stesso mythos attraverso le critiche e le scoperte del mio interlocutore. Il dialogo dialogico non tende né alla vittoria nel contesto delle idee, né a un accordo che sopprima un’autentica diversità di opinioni. Semmai, il dialogo dialogico cerca di espandere il campo stesso della comprensione, con l’approfondimento da parte di ciascun interlocutore del proprio campo di comprensione e l’apertura di un luogo possibile per il non (ancora?) compreso. Il dialogo dialettico mette tesi contro antitesi e tende a una sintesi. È dualistico. Il dialogo dialogico è un processo che non finisce mai, appartiene alla vita stessa dell’uomo. La relazione rimane costruttivamente aperta, esibendo propriamente una struttura triadica."
(Incontro indispensabile. Dialogo delle religioni, Jaca
Book 2001)
Negli anni del Concilio quando già ha vissuto per
qualche tempo in India viene visto come una possibile figura di riferimento per
il dialogo interreligioso. Ma la sua concezione va oltre una semplice
manifestazione di buone intenzioni.
"Si sente spesso parlare più del dialogo interreligioso che del dialogo interiore. Per colmare questa lacuna, vorrei prima di tutto insistere sulla nozione, troppo spesso messa da parte, di dialogo intrareligioso, cioè di dialogo interiore con me stesso, che è un incontro nel più profondo della mia religiosità personale, dopo aver incontrato un’altra esperienza religiosa a questo livello molto intimo. In altri termini, se il dialogo interreligioso deve essere un dialogo reale, è necessario che si accompagni con un dialogo intrareligioso, vale a dire che quel dialogo deve cominciare con una rimessa in questione di me stesso e della relatività delle mie credenza (che non significa affatto il loro relativismo), accettando il rischio di un cambiamento, di una conversione, di uno sconvolgimento dei miei modelli tradizionali."
(Il dialogo intrareligioso, Cittadella Editrice 2001)
Panikkar afferma di vivere il suo sacerdozio secondo
l'ordine di Melchisedek, potremmo dire non vedendosi limitato dal fondamentale
ma "parziale" ministero cattolico ma considerandosi chiamato ad un
sacerdozio universale. Con una raffinatissima concezione della trinità radicale
la sua filosofia culmina nel cosmoteandrismo: secondo la triade Universo - Dio
- Uomo tutta la Realtà è trinitaria. Una
trinità in cui le relazioni sono dinamiche e armoniche e in cui è sconosciuto
ogni dualismo divisivo.
"Dio, Uomo e Mondo non sono uno, né due, né tre. Non esistono tre cose e nemmeno una sola cosa. C’è una relatività radicale, un’irriducibile interconnessione tra la Fonte di ciò che è, ciò che E’ e il suo Dinamismo; Padre, Figlio e Spirito Santo; il Divino, l’Umano e il Cosmico.; la libertà, la coscienza e la materia… La realtà è trinitaria, non duale. Solo negando la dualità (advaita), senza cadere nell’unità, possiamo avvicinarci a lei consapevolmente."
(L'esperienza di Dio)
In questa visione che vuole "tenere tutto",
percorrendo la vita come ricerca di esperienze affrontate e aggiunte in armonia
con le precedenti resta forse un aspetto problematico: come gestire la presenza
del male? Negarlo? O altrimenti come armonizzarlo con il tutto? Il suo sguardo è armonico e ottimista ma la questione
rimane di fatto aperta. Del resto Panikkar non pare avere mai cercato
rassicurazione in soluzioni chiuse come dimostra tra l'altro l'eclatante fatto
di aver gestito per anni la condizione di marito (e padre adottivo) pur
continuando ad essere un sacerdote.
A proposito della sua fiducia cosmica, nell'articolo
"L’invisibile armonia: teoria universale della religione o fiducia cosmica
nella realtà?" pubblicato in inglese nel 1988 (Orbis Books, Maryknoll, NY
10545) afferma:
"Il fondamento ultimo di questa
fiducia cosmica giace nella quasi universale convinzione che la realtà sia
ordinata – che, in altre parole, sia buona, bella e vera. È una Realtà divina,
dice la maggior parte delle tradizioni umane. Non c’è bisogno di esagerare la
bruttezza dell’universo, perché in ultima istanza la Realtà non è cattiva. Può
darsi che stia a noi completarla, portarla a compimento, come affermato dal
principio fondamentale dell’alchimia, ed eventualmente correggerla, ma non
creare un universo meccanico-artificiale che dobbiamo avere sotto controllo
perché non riusciamo a fidarci della Realtà".
Segnaliamo e consigliamo a
chi volesse approfondire la conoscenza di Panikkar la lettura del libro: Maciej
Bielawski, Raimon Panikkar. Un uomo e il suo pensiero, Fazi editore (collana
Campo di fiori).
Maciej
Bielawski, teologo, scrittore e tra le altre cose curatore di un blog su
Panikkar (http://panikkarsutra.blogspot.it) propone un racconto che è qualche cosa di più di una
semplice biografia e fa felicemente immergere il lettore nel dipanarsi di vita,
opere e pensiero di un personaggio straordinario e di straordinarie suggestioni.