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lunedì 2 dicembre 2013

Vent'anni di avanguardia secondo Carla Vasio


 Vi fu un tempo felice, il decennio '60, in cui la narrativa in Italia sembrava essersi riscattata dalla riproposizione delle due stanche tendenze, con l'eccezione della prima stagione avanguardistica, ereditate dal secolo precedente: l'intimismo lirico, il realismo di matrice ottocentesca. Come noto, entrambi i moduli avevano ampiamente condizionato la stagione neorealista, tanto più innovativa nei suoi esiti cinematografici che letterari. Il libro di Carla Vasio, Storia privata di una cultura Nottetempo, 2013) è il ritratto dal vivo dei protagonisti del rinnovamento che ha scosso il mondo della letteratura e dell'arte in Italia tra gli anni '50 e l'inizio degli anni '80, e del vento di invenzione che lo ha animato. Dagli scrittori e poeti del Gruppo 63, di cui si celebra quest'anno il cinquantenario, ai musicisti di Nuova Consonanza e alla musica elettronica, con le voci ineguagliabili di Michiko Hirayama e Cathy Berberian; dalla scoperta della sapienza orientale di Krishnamurti alla scuola junghiana di Ernst Bernhard; dai giovani pittori di Forma 1 all'Arte Povera; dall'effervescenza delle gallerie d'arte romane alle Biennali e ai grandi protagonisti della scena artistica internazionale. Tra i salotti dell'intellighenzia e i sottotetti o le cantine dove maturavano inquietudini e umori di cambiamento, il libro ci racconta una stagione d'amicizia in un'Italia finalmente aperta al mondo e alla ricerca intellettuale, in un gioco continuo di entusiasmi, delusioni e rilanci.