Vi fu un tempo felice, il decennio '60, in cui la narrativa in Italia
sembrava essersi riscattata dalla riproposizione delle due stanche
tendenze, con l'eccezione della prima stagione avanguardistica,
ereditate dal secolo precedente: l'intimismo lirico, il realismo di
matrice ottocentesca. Come noto, entrambi i moduli avevano ampiamente
condizionato la stagione neorealista, tanto più innovativa nei suoi
esiti cinematografici che letterari. Il libro di Carla Vasio, Storia privata di una cultura Nottetempo, 2013) è il ritratto dal vivo dei protagonisti del rinnovamento che ha scosso il mondo della letteratura e dell'arte in Italia tra gli anni '50 e l'inizio degli anni '80, e del vento di invenzione che lo ha animato. Dagli scrittori e poeti del Gruppo 63, di cui si celebra quest'anno il cinquantenario, ai musicisti di Nuova Consonanza e alla musica elettronica, con le voci ineguagliabili di Michiko Hirayama e Cathy Berberian; dalla scoperta della sapienza orientale di Krishnamurti alla scuola junghiana di Ernst Bernhard; dai giovani pittori di Forma 1 all'Arte Povera; dall'effervescenza delle gallerie d'arte romane alle Biennali e ai grandi protagonisti della scena artistica internazionale. Tra i salotti dell'intellighenzia e i sottotetti o le cantine dove maturavano inquietudini e umori di cambiamento, il libro ci racconta una stagione d'amicizia in un'Italia finalmente aperta al mondo e alla ricerca intellettuale, in un gioco continuo di entusiasmi, delusioni e rilanci.