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venerdì 1 marzo 2013

Il pacifismo radicale di Edmondo Marcucci


Un articolo di Paolo Allegrezza (mondoperaio/2/13) su Edmondo Marcucci (1900-1963), sodale di Aldo Capitini e antesignano dell'impegno pacifista e nonviolento in italia.

 Fra i molteplici aspetti che si possono sottolineare della figura di Edmondo Marcucci, dal sodalizio con Capitini, all’inesausta militanza pacifista e non violenta, all’impegno zoofilo e vegetariano, alla ricerca nel solco della “religione aperta” – in questa sede si vuole porre l’accento sul significato e il lascito della sua testimonianza intellettuale. Non solo il suo ruolo nel movimento pacifista, su cui pure è stata fatta luce, ma le ragioni di un percorso di studio e di impegno che si segnala per la sua feconda ambivalenza: essere allo stesso tempo defilato ma immune dal provincialismo che per tanti versi ha segnato il dibattito pubblico in Italia nel corso del secondo ’900. Fin dal 1944 Marcucci divenne uno degli animatori della battaglia pacifista e antimilitarista in Italia: presente in tutti i processi in cui erano imputati gli obiettori di coscienza, organizzò insieme a Capitini la rete non violenta italiana, mantenendo i contatti con una miriade di associazioni pacifiste, vegetariane, religiose internazionali. Tra gli organizzatori della Marcia della pace Perugia-Assisi (1961), lasciò alla sua morte la sterminata biblioteca, frutto degli studi di una vita e di una inesausta passione bibliofila.