Dai recenti dati incrociati istat e agenzia delle entrate emerge un paese in difficoltà ma anche in debito di trasparenza.
Nessuno può credere che solo lo 0,07 % dei contribuenti si posizioni oltre i 300.000 Euro e che il 90 % sia al di sotto dei 35.000 Euro all'anno.
(Vedere ad esempio i dati dal Sole24ore ) .
Evidentemente ancora è molto diffuso il tentativo, spessissimo riuscito, di nascondere al fisco il proprio reddito reale. L'ondata di manovre fiscali mirate a massimizzare imposizioni dirette e indirette (due esempi su tutti: IMU e accise sulla benzina) viene proposta o subita come indispensabile per evitare il default; ma tiene in debito conto l'equità fiscale? E cerca quindi di riportare in zona tranquilla i conti del paese agendo anche con la prospettiva di livelli accettabili di giustizia sociale?
Forse occorrerebbe un pizzico di coraggio in più per far seguire azioni concrete al richiamo del capo dello stato sui cittadini evasori ("...indegni di essere italiani"); una ben bilanciata tassa sui grandi patrimoni potrebbe andare in questa direzione e aiutare i contribuenti della fascia media e bassa a digerire meglio il boccone amaro dell'IMU e dei rincari della benzina.
Oggi , come ricorda il leader Fiom Maurizio Landini rivolgendosi in particolare al PD, occorre che chi è nella maggioranza che sostiene il governo pensi anche ad assumersi le sue responsabilità.
Non mancano le cose da fare: patrimoniale, equità fiscale, trasparenza e ripensamento delle modalità di finanziamento dei partiti.
Ai partiti di maggioranza l'onere di mandare avanti i provvedimenti necessari senza pensare solo a nascondersi dietro l'ombra del grande tecnico cui è stata affidata la patata bollente.