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lunedì 30 aprile 2012

I Radicali alle amministrative

Pistoia, Asti, Rieti, Gorizia, L’Aquila, Marcellina (Rm), sono alcuni dei pochissimi Comuni che, in questa campagna elettorale per le amministrative del 2012, vedono presenti anche alcuni candidati Radicali. Infatti, i Radicali, per scelta, non si presentano alle elezioni amministrative, salvo rare eccezioni, cioè quando alcune determinate realtà locali o territoriali riescono ad assumere un particolare carattere politico. A tal proposito, forse qualcuno ricorderà che, già al congresso straordinario del marzo 1980, convocato appositamente per decidere sulla eventuale partecipazione dei Radicali alle amministrative, venne stabilita la non presentazione di liste del Partito Radicale alle elezioni comunali. Dunque, storicamente, la presenza politica ed elettorale dei Radicali alle amministrative rappresenta un fatto straordinario. Non a caso, nella storia degli ultimi trenta anni, le esperienze di liste Radicali o di liste laiche, civiche e verdi, connotate dalla partecipazione di esponenti Radicali, hanno sempre rappresentato una scelta politica e mai una mera partecipazione elettorale. Basti ricordare, soltanto per fare qualche esempio, l’importanza politica che, negli anni passati, ebbe la presenza dei Radicali nel voto amministrativo in città come Napoli, Catania, Trieste, Teramo, Bolzano o nella circoscrizione di Ostia e, più recentemente, alle ultime elezioni per il Comune di Milano. Qualche volta, comunque, capita anche che alcuni esponenti Radicali decidano di candidarsi trovando ospitalità in altre liste civiche o in liste di altri partiti, ma sono spesso candidature personali che, però, possono trovare l’interesse e il sostegno dell’intera nostra galassia. Anche per le prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio prossimi, dunque, i Radicali non parteciperanno con liste proprie al voto per il rinnovo dei consigli comunali e provinciali. Ma ci sono, comunque, in questa occasione, delle candidature Radicali di cui è bene segnalare la presenza. Anzi, che meritano tutto il nostro sostegno. Innanzitutto a Pistoia, dove il primo e 2 maggio si recheranno i nostri parlamentari, oltre a vari esponenti e militanti Radicali per sostenere la lista denominata “Verdi Arcobaleno su Pistoia”. In questa circostanza, saranno tra gli altri presenti: Emma Bonino, Marco Pannella e Mina Welby. In particolar modo, è bene ricordare la candidatura del compagno radicale Raffaele Forci come terzo della lista subito dopo i 2 consiglieri verdi uscenti, a cui seguono, in ordine alfabetico, tutti gli altri candidati fra i quali vanno segnalati i Radicali Maria Manti, Manila Michelotti e Matteo Angioli. Il 2 maggio, sempre a Pistoia, nel corso della mattinata, ci sarà l’iniziativa delle “passeggiate radicali” per la distribuzione di materiale di propaganda nel centro cittadino. Alle ore 10, inoltre, è stata indetta una conferenza stampa al “Caffè degli artisti” in Piazza Giovanni XXIII; alle ore 11, si svolgerà un comizio in Piazza Giovanni XXIII, con Emma Bonino e Marco Pannella; alle ore 18, infine, l’appuntamento a Pistoia è per un comizio in Piazza Gavinana. Ma non basta: è importante ricordare che ci sono candidati Radicali in alcune altre città o comuni o realtà locali. In particolar modo, è di sicuro interesse la candidatura del radicale Enrico Salvatori, addirittura in corsa come candidato a Sindaco. Una candidatura, insomma, come primo cittadino del Comune di Marcellina, in provincia di Roma, e un candidato - soprattutto - che ha fatto della trasparenza e dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati il suo cavallo di battaglia per questa campagna elettorale. Giovedì 3 maggio, invece, alle ore 21:30, ad Asti, ci sarà la chiusura della campagna elettorale di Salvatore Grizzanti, segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta e candidato al Consiglio comunale nella lista del Pd. Molto ci sarebbe ancora da scrivere e da dire sulla presenza dei Radicali e sulle iniziative in programma nell’ultimo scampolo di questa campagna elettorale prima del voto del 6 e 7 maggio. Non posso qui elencarle tutte, ma potete trovare tutte le informazioni che vi interessano andando sul sito www.radicali.it
Pier Paolo Segneri

mercoledì 25 aprile 2012

NUMERI ROMANI. IL CASO DELLA LINEA C

Di seguito alcuni stralci della Delibera 21/2011 della Corte dei Conti sulla linea C della metropolitana romana.

"L’uso dei mezzi collettivi rappresenta il 67,7% della mobilità motorizzata a Barcellona,
il 64% ad Helsinki e a Budapest, il 63,6% a Parigi, il 63,3% a Madrid, il 57% a Praga, il
56% a Stoccolma, il 47,7% a Londra, il 47% a Milano e solo il 28,2% a Roma, unica
città, peraltro, con percentuale in calo rispetto al precedente rilevamento.10
Oltre ad essere la prima città europea per tasso di motorizzazione, Roma è al terzo
posto per numero di veicoli in circolazione, dopo Parigi e Londra, che, tuttavia, hanno
quasi tre volte il numero di abitanti della capitale. Roma risulta, pertanto, al primo posto
per superficie viaria sottratta dalla presenza delle vetture; si calcola che un quinto del
totale sia occupato da veicoli in sosta o in movimento" (....) 

I COSTI LIEVITATI

"Come precedentemente esposto, al “fine di contenere i costi/km della linea e ridurre i
rischi di possibili traslazioni temporali nella realizzazione dei lavori, si è discusso
sull’opportunità di ricondurre le opere della metropolitana alle sole funzioni
trasportistiche. (…) Partendo dal presupposto che la messa in esercizio del primo tratto
strategico (Pantano-S.Giovanni) debba avvenire entro la fine del 2013, il programma
presentato da Roma Metropolitane mira a completare la tratta T3 entro il 2016 e la tratta
T2 entro il 2018. Per poter garantire il conseguimento degli obiettivi proposti, il progetto
è stato rimodulato mediante l’adozione di semplificazioni tecnologiche, la riduzione del
numero di stazioni e il ridimensionamento di altre, l’esclusione dal finanziamento
specifico di alcune opere compensative. (…) E’ stata individuata una nuova soluzione
della stazione (Fori imperiali), che non prevede più, al suo interno, il centro servizimuseo
dei Fori. La nuova soluzione contiene le sole opere necessarie per la stazione
metropolitana (…) La stazione Venezia viene concepita come funzionale alla sola linea C e
non come snodo di collegamento con la linea D.”207 Peraltro, su tale ridimensionato
punto di vista della conservazione dei reperti individuati.

Il costo per chilometro della tratta risulta, quindi, essere di circa 270 milioni di euro.
Nel caso di realizzazione del progetto originario, il costo si sarebbe aggirato sui 434
milioni.209 Il costo medio della realizzazione di metropolitane pesanti in galleria profonda
in Europa oscilla fra i 120 e i 150 milioni di euro per chilometro."

Basta per sfatare il mito della metropolitana come soluzione al problema della mobilità a Roma ?

PERCORSO LINEA C

 DELIBERA CORTE DEI CONTI




domenica 22 aprile 2012

Scenari romani

Su questo blog siamo spesso tornati sulla possibilità che a sinistra nasca una forza laica, liberalsocialista, libertaria. Un buon banco di prova potrebbero essere le competizioni nei comuni, Roma in primis. Partecipando alle primarie che quasi sicuramente incoroneranno Zingaretti come candidato a sinistra. Ci vorrebbero un candidato credibile e un programma in grado di individuare poche, chiare discriminanti: stop al consumo di suolo e acrescita urbanistica; aree pedonali e lotta al traffico; vendita municipalizzate; recupero di efficienza nei servizi pubblici; raccolta differenziata su larga scala. Il candidato ? Mario Staderini. L'unico politico giovane, preparato e brillante emerso  nel contesto romano negli ultimi tempi.
Ma non se ne farà niente. Ancora una volta prevarranno i calcoli mediocri di tanti generali senza esercito.

lunedì 16 aprile 2012

Debito - rigore - recessione. Come uscirne ?

Dalla spirale debito - misure rigoriste - recessione non si esce. Nonostante le buone intenzioni del governo Monti. L'Italia ha un debito pubblico pari al 120 % del Pil di cui il 47% collocato all'estero. Le cause di questo disastro sono note e attengono alla debolezza cronica del sistema istituzionale italiano, passato dalla guerra fredda alla globalizzazione senza una vera soluzione di continuità. Governi deboli nella prima e nella seconda repubblica. Non resta che sperare nella terza. Tuttavia, gli italiani se non hanno virtù di governance istituzionale una qualità ce l'hanno: sono ricchi, molto ricchi. La ricchezza privata, finanziaria e immobiliare, supera di 7 volte l'ammontare del debito pubblico. Come dire: bravi nella produzione di ricchezza, incapaci nella gestione di sistemi complessi. La dannazione di un'antica vocazione all'individualismo. I veti incrociati di questi giorni ne sono l'ennesima dimostrazione. Stando così le cose, rimanere in attesa di una fantomatica ripresa che non viene può essere esiziale. E allora esiste nel medio termine un'alternativa alla massiccia vendita del patrimonio pubblico (Eni, Enel, in primis) e alla patrimoniale ? Se le cose stanno così ci vorrà una coalizione grande, grandissima per salvare la democrazia e arginare i nuovi mostri pupulisti all'orizzonte.

sabato 14 aprile 2012

Patrimoniale per ripartire?

Dai recenti dati incrociati istat e agenzia delle entrate emerge un paese in difficoltà ma anche in debito di trasparenza.
Nessuno può credere che solo lo 0,07 % dei contribuenti si posizioni oltre i 300.000 Euro e che il 90 % sia al di sotto dei 35.000 Euro all'anno.
(Vedere ad esempio i dati  dal Sole24ore ) .

Evidentemente ancora è molto diffuso il tentativo, spessissimo riuscito, di nascondere al fisco il proprio reddito reale. L'ondata di manovre fiscali mirate a massimizzare imposizioni dirette e indirette (due esempi su tutti: IMU e accise sulla benzina) viene proposta o subita come indispensabile per evitare il default; ma tiene in debito conto l'equità fiscale? E cerca quindi di riportare in zona tranquilla i conti del paese agendo anche con la prospettiva di livelli accettabili di giustizia sociale?
Forse occorrerebbe un pizzico di coraggio in più per far seguire azioni concrete al richiamo del capo dello stato sui cittadini evasori ("...indegni di essere italiani"); una ben bilanciata tassa sui grandi patrimoni potrebbe andare in questa direzione e aiutare i contribuenti della fascia media e bassa a digerire meglio il boccone amaro dell'IMU e dei rincari della benzina.
Oggi , come ricorda il leader Fiom Maurizio Landini  rivolgendosi in particolare al PD, occorre che chi è nella maggioranza che sostiene il governo pensi anche ad assumersi le sue responsabilità.
Non mancano le cose da fare: patrimoniale, equità fiscale, trasparenza e ripensamento delle modalità di finanziamento dei partiti.
Ai partiti di maggioranza l'onere di mandare avanti i provvedimenti necessari senza pensare solo a nascondersi dietro l'ombra del grande tecnico cui è stata affidata la patata bollente.

lunedì 9 aprile 2012

Codificare una migliore amministrazione.

Idee per la cittadinanza attiva. Come migliorare la pubblica amministrazione locale usando, bene, la tecnologia. In questa Ted conference, Jennifer Pahlka spiega come è possibile creare delle app in grado di migliorare la qualità dei servizi. Sostenibile ed economico, secondo un'idea di p.a. lontana tanto dal modello azienda, tanto da quello statalista. Un'amministrazione a rete dove saperi dal basso si incrociano e collaborano.

venerdì 6 aprile 2012

Lista civica laica, liberale, socialista a Roma?

Le condizioni per la presentazione di una lista laica, liberale, socialista alle prossime elezioni comunali romane ci sono tutte. Arricchire lo schieramento a sostegno di Zingaretti con una lista che richiami ai temi dei diritti civili nella città del Vaticano è necessario. Così come porre l'accento sulla privatizzazione delle municipalizzate, indebitate per due miliardi di euro su un debito complessivo comunale di 12,4 miliardi di euro. E poi urbanistica, ambiente, mobilità: una lista l.l.s. avrebbe molto da dire sulla a crescita in campo edilizio, sulla necessità di una vera differenziata, sulla lotta al traffico (road pricing, aree liberate dalle macchine, piste ciclabili). Ma vi sono due incognite. La primi riguarda il PD e il suo candidato in pectore. Vorranno avere nello schieramento una pattuglia di rompiscatole invisa oltretevere ? E la frammentazione dell'esiguo schieramento laico riuscirà a superare le vocazioni suicide simbolegiate dalla vicenda della Rosa nel Pugno ? Se no, meglio non farne nulla.

lunedì 2 aprile 2012

Rifomisti al bivio. Come tutti

Proponiamo il dibattito svoltosi in occasione della presentazione del manifesto dei Riformisti italiani. Libertà civili, anti corporativismo, Stati uniti d'Europa, liberalizzazioni, riforma mercato del lavoro e, aggiungiamo noi, antiproibizionismo. Il governo Monti ha avuto il merito di scompaginare i termini del dibattito pubblico: d'ora in poi sarà sempre più difficile prooporre alleanze sul modello della foto di Vasto, cartello elettorale ma non di governo. Su questo il PD sta attraversando una salutare crisi che è bene si approfondisca. Ma è ancora più necessario che i riformisti si uniscano e non cedano alle vecchie tentazioni da piccolo ceto politico. Da qui può partire l'incontro, non parliamo di costitutente che evoca tempi biblici, dei liberali, laici, socialisti, radicali. L'obiettivo ? Una lista riformista, alleata del PD, per il 2013.