Pubblichiamo la parte iniziale di un saggio di Paolo Allegrezza uscito sul n. 10 di mondoperaio. Una ricostruzione della vicenda della bicamerale D'Alema, un pro memoria per i nostri riformatori.
Tornando oggi sul tentativo riformatore messo in atto dalla commissione bicamerale presieduta da Massimo D'Alema, la prima riflessione da fare riguarda la difficoltà di realizzare un progetto costituente mantenendo separati riforme e governo. Una delle ragioni del fallimento di quel disegno, se non la principale, è infatti da ricercare nella sovrapposizione tra il livello costituente e la perdurante competizione fra i partiti. Un quadro che, se per un verso rimanda al comportamento pilatesco tenuto in quell'occasione dal leader del Polo, per un altro chiama in causa un centro – sinistra stretto tra volontà di riforma e necessità di tutelare gli equilibri politici che lo sostenevano. Non è questa la sede per ricostruire la schermaglia di dichiarazioni e controdichiarazioni, stop and go che portarono alla crisi della bicamerale. Ciò che ci interessa sottolineare è il nesso tra le premesse da cui scaturì la bicamerale e la qualità del progetto riformatore che ne scaturì........
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