L'abitudine di sparare addosso, e giustamente, ai nostri partiti può farci dimenticare la crisi della democrazia negli States. Secondo noi è arduo spacciare la trita demagogia dei tea parties per la rivincita di Hayek su Keynes, come sostiene Oscar Giannino (Chicago blog). L'eroina di questi nuovi rivoluzionari, Sarah Palin, semmai ricorda il volto del leghismo peggiore, à là Gentilini. E' pur vero che il dinamismo è una caratteristica della democrazia americana: Johnson perdente nel mod - term '66, Reagan nell'82 dopo la vittoria dell'80, Clinton nel '94. Ma la talpa del populismo questa volta sembra trovare terreni molto, troppo fertili, nonostante la pochezza esibita dal candidato tea party del video - parodia qui allegato.