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venerdì 5 dicembre 2014

Scrittori e popolo 50 anni dopo


    Lettura di "Scrittori e popolo" (1965), lacuna colmata e  piacere finale di vedere  tutto perfettamente in ordine. Ogni cosa al suo posto, Pratolini con Vittorini, il primo più rude e primitivo, Carlo Levi, Pavese e poi i minori come Oriani, Mastriani, la Viganò (chi ha letto L'Agnese va a morire?). Le giuste bastonature a Cassola e Pasolini, come poche pagine prima al Calvino del "Sentiero". Rimane solo un dubbio: ma se le stesse cose le avevano già scritte e dette (il convegno di Palermo è del '63) Guglielmi  e Giuliani, Barilli e Eco e prima ancora quelli del Verri, e se c'era un monumento vivente come Gadda ad incarnarle, il libro di Asor Rosa per dire al PCI che aveva puntato sui cavalli sbagliati? Non sarebbe stato meglio condividere, allora come oggi, la scelta per l'avanguardia piuttosto che puntare sulla celebrazione postuma del Calvino americano o su una voce tradizionale come la Mazzucco?

      venerdì 28 novembre 2014

      Giorgio Agamben


      Abbiamo scovato e proponiamo quest'ottima video intervista a Giorgio Agamben. Tanti i temi affrontati, segnaliamo la riflessione foucaultiana dei primi quindici minuti, sulla fede (30, sulla sinistra (45), su Marx (48), sulla destituzione del potere (107).


      martedì 25 novembre 2014

      Sull'affluenza: solite, inutili chiacchere

      Alcuni dati sull'affluenza al voto nelle democrazie occidentali: 
      nel 2012, presidenziali della rielezione di Obama, la partecipazione è stata del 62%, nelle ultime elezioni di mid term (2014) del 45%; alle ultime europee nel Regno Unito non ha superato il 35%; in Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia sia nelle elezioni europee 2009, sia in quelle 2014 il dato non ha mai superato il 45%. In Francia alle presidenziali 2012 l'affluenza è stata del 79%. L'affluenza italiana alle europee 2014 è stata del 57,22%. Di seguito i dati di partecipazione in Italia, elezioni europee (quelle con minore appeal). Facile vedere che quando si determina un forte grado di politicizzazione del voto, gli elettori vanno più volentieri alle urne ('94 e 2014). Per il resto tendono a votare in massa solo quando la posta in gioco è veramente alta. Basterà per prendere i commenti di queste ore e farne l'uso che meritano? 

       elezioni 200942.94
       elezioni 200445.47
       elezioni 199949.51
       elezioni 199456.67
       elezioni 198958.41
       elezioni 198458.98
      A elezioni 197961.99

      mercoledì 19 novembre 2014

      Il nomade

      "La coscienza nomade è affine a ciò che Foucault chiama contromemoria ; è una forma di resistenza all'assimilazione o all'omologazione alle modalità dominanti di rappresentazione dell'io (...) Il tempo del nomade è l'imperfetto: è attivo, continuo. Il nomade percorre la sua traiettoria a velocità controllata. Parla di transizioni e di paesaggi senza distinzioni predeterminate. Non rimpiange patrie perdute. Il nomade intrattiene un rapporto di attaccamento transitorio e di frequentazione ciclica con la terra. Antitesi del contadino, il nomade raccoglie, miete scambia ma non sfrutta." (Rosi Braidotti, Nuovi soggetti nomadi, 2014)


      martedì 18 novembre 2014

      Un seminario de "Il Cantiere"



      L’associazione di cultura politica “il cantiere” si è lanciata in un graduale lavoro di conoscenza della Lingua italiana in generale e del lessico politico in particolare.
      A tal proposito, sabato 15 Novembre 2014, "il cantiere" ha svolto la prima sessione di un ciclo seminariale di studio e di approfondimento intitolato L’ABBECEDARIO DELLA POLITICA.

      Obiettivi degli incontri seminariali saranno le origini storiche della lingua italiana accompagnate da un lavoro di ricostruzione delle parole e di recupero del loro significato anche politico. A tutto questo, si aggiunge un’analisi precisa del ruolo di rappresentatività dell’identità nazionale ricoperto dall’italiano, con la conseguente ricaduta politica di tale premessa culturale. Inevitabile, quindi, sarà uno studio sulle caratteristiche del linguaggio della politica in Italia e l’analisi delle più recenti tendenze linguistiche dei politici, con uno sguardo particolarmente attento alle dinamiche dello slittamento semantico e della metaforizzazione.

      Si tratterà, insomma, di un viaggio alla scoperta delle origini e degli usi della nostra lingua nell’ambito dei messaggi politici, dell’etimologia delle parole chiave rilette in questo senso, dei meccanismi del cambiamento semantico, al fine di restituire alla politica i suoi termini nuovamente arricchiti partendo dal loro significato originario e reale. 

      In questa precisa direzione, “il cantiere” ha in animo di realizzare, appunto, con l’aiuto di esperti, l’ABBECEDARIO DELLA POLITICA. 

      L’ambizione, perciò, è quella di scrivere, insieme, un'opera collettiva, una sorta di abbecedario o dizionario, in cui le parole della politica italiana possano ritrovare il loro significato originario e riappropriarsi della pienezza del loro contenuto.       

      Temi del primo incontro, che si è tenuto a partire dalle ore 16.00 presso il Boscolo Hotel Aleph di Roma (Via di S. Basilio, 15), sono stati: l’origine dell’italiano, con l’intervento coinvolgente e accattivante della Prof.ssa Maria Carosella (Linguista – Univ. degli Studi di Bari “Aldo Moro”) dal titolo "Dal latino volgare al fiorentino. Appunti per la biografia dell’italiano", e l’italiano della politica, con l’intervento davvero magistrale del Prof. Lorenzo Renzi (Filologo – Univ. degli Studi di Padova) intitolato "il lessico politico italiano".
      Si sono uniti alla riflessione con domande e considerazioni anche gli iscritti de "il cantiere" che hanno animato l'intero pomeriggio con una partecipazione attenta e attiva fino alle ore 20. È intervenuta nel dibattito anche la prof.ssa Alessandra Serra, docente presso l'Università degli Studi di Viterbo "La Tuscia", relazionando sul linguaggio politico attraverso i media, la tv e i social-network soffermandosi anche sulla comunicazione utilizzata dall'attuale premier, Matteo Renzi. Si è trattata di una tavola rotonda di sicuro interesse per la qualità degli interventi e degli intervenuti. 
      Per chi avesse voglia e curiosità, alcuni momenti dell'incontro seminariale, organizzato dall'associazione "il cantiere", si possono rivedere e riascoltare su Liberi.tv, la web tv diretta da Gianni Colacione.

      Pier Paolo Segneri

      lunedì 10 novembre 2014

      Luigi Malerba (11-11-1927)

      L'11 novembre 1927 nasceva Luigi Malerba (+ 2008), scrittore ironico, spiazzante, ambiguo. Come suggeriscono alcuni suoi titoli: Il serpente, Salto mortale, Le Pietre volanti. Uno dei narratori di punta del Gruppo '63,  apparteneva  a quella generazione di scrittori (Lombardi, Manganelli, Arbasino) per i quali il linguaggio non era strumento di comunicazione, ma fattore costitutivo dell'operazione letteraria messa in atto. Oggi alcuni giovani temerari stanno raccogliendo quell'eredità. Ne riparleremo.




      sabato 8 novembre 2014

      Rodotà: il giurista vate

      Solito pezzo, nel senso che sono gli stessi argomenti da decenni, di Rodotà su "la Repubblica" di oggi (8-11). Dopo aver messo in guardia verso i pericoli plebiscitari incarnati da Renzi, il  quale vorrebbe addirittura cancellare i "mediatori sociali" (leggi sindacati)  ed evocato parentele con l'altro noto aspirante caudillo degli anni '80 (Craxi), ripropone la solita minestra. Con qualche piccola variante, scaturita dalla recente elaborazione sui beni comuni.

      1)  La sinistra non Pd dovrebbe finalmente unirsi e misurarsi con la ridefinizione dei significati di libertà, uguaglianza, solidarietà (una cosetta da niente), senza curarsi degli svariati fallimenti di questi anni. Sfidando la storia. R. non è sfiorato dal sospetto che se da Democrazia proletaria, ai Verdi, a Rifondazione, a Italia dei Valori, a Sel, ai popoli arancione e viola non si è concluso nulla negli ultimi trent'anni una ragione dovrà pur esserci.

      2) Varare una nuova politica costituzionale che, ispirandosi alla carta più bella del mondo (l'italiana, naturalmente), cancelli la "controrivoluzione economica" affermatasi in Europa in questi anni. Solo qui risiede, a suo parere, "non solo il compito di una opposizione di sinistra, ma il fondamento essenziale di un governo democratico". Come dire, applichiamo la Carta nella sua splendida, prima parte e tutto si risolverà. 

      Napolitano dovrebbe dare le dimissioni nel corso del 2015.