Alfio Marchini potrà essere il nuovo Sindaco di Roma? E potrà esserlo realizzando una vera alternativa al deserto attuale? Una parziale risposta è venuta dall'intervista concessa a Lucia Annunziata. Eccone i punti salienti.
1) Fondazione di un movimento civico metropolitano in grado di rivolgersi ad elettori non rappresentabili da un PD ancorato alla vecchia politica.
2) Roma appartiene ad una macro area che si dovrà connettere ai grandi flussi commerciali e turistici prodotti dalla globalizzazione.
3) No all'espansione edilizia indifferenziata.
4) Gestione efficiente delle municipalizzate riducendo il loro impatto sul bilancio comunale.
Tutto troppo generico per capire se ci troviamo ad un candidato in grado di contrastare efficacemente lo scenario sconfortante (Gasbarra, Gentiloni, Marroni, e compagnia) che si prepara a sinistra per il post - Alemanno. Chi vorrà essere alternativo ai partiti attuali dovrà farlo partendo da un nuovo modello di amministrazione. Urgono, quindi, risposte chiare su alcune questioni.
1) Liberalizzazione tramite gara pubblica per l'affidamento dei servizi di pubblica utilità.
2) Privatizzazione, laddove le condizioni di mercato lo consentano senza svendite, delle ex municipalizzate. Scelta in favore di modello di governance a rete che preveda per il pubblico un ruolo di indirizzo e controllo; da pensare anche al varo di partnership board di
cittadini in periodica interlocuzione con il gestore e con il soggetto
pubblico, secondo consolidate esperienze di municipalità inglesi.
3) Uno stop chiaro al consumo di suolo ponendo un limite, una linea rossa come dice De Lucia, oltre la quale non sia consentito costruire. Ponendo la questione dei diritti di edificazione pregressi e della loro revoca in nome dell'interesse pubblico.
4) Riduzione del traffico veicolare puntando sulle forme di mobilità alternativa quali car sharing, piste ciclabili, tramvie. Ampia pedonalizzazione del centro storico e rinuncia a futuri, ultra costosi programmi di linee metropolitane.
5) Raccolta differenziata porta a porta da estendere progressivamente a tutta la città.
6) Spending review sul bilancio comunale, in particolare abolendo i consigli di amministrazione delle società interamente partecipate dal comune di Roma. Destinazione delle risorse individuate alla manutenzione stradale.
7) Una politica culturale che prescinda dai grandi eventi (la mediocre festa del cinema) e privilegi le tante realtà che operano in città nel campo della musica, delle arti visive, del teatro, della multimedialità.
8) Una authority di controllo sui servizi pubblici comunali con poteri regolativi e sanzionatori.
9) Libertà di scelta sui servizi alla persona con sistema di buoni erogabili direttamente alle famiglie (Comitato Roma si muove)
10) Diritti civili: parità di diritti per le famiglie di fatto nell'accesso ai servizi, istituzione del registro del testamento biologico (Comitato Roma si muove).