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venerdì 4 febbraio 2011

Simulazioni di patrimoniale

Torniamo sulla proposta di Veltroni e altri. Con qualche dato in più.

Perché una patrimoniale ?
ll debito pubblico italiano ha raggiunto una cifra ormai prossima ai 2 milioni di miliardi di euro (ad ottobre 2010 ammontanava, secondo un dato Banca d'Italia a 1.867,384 miliardi). Ci costa circa 75 miliardi annui di soli interessi. E' stato prodotto, come noto, negli anni '80 e costituisce una delle cause della caduta della prima repubblica. Nel link l'escalation del debito pubblico italiano. (Leggi i dati)

E' evidente che un paese con un simile fardello non solo non può crescere, ma è destinato ad un rapido declino. Che fare allora ?

La patrimoniale
La patrimoniale è uno dei pochi temi che mettono d'accordo parti dei diversi poli: Tremonti ne è un sostenitore, come Veltroni e Giuliano Amato. Ma la si può attuare in diversi modi e qui entrano in scena i numeri, come ha osservato Ricolfi in un'intervista al Riformista dell'1 febbraio. (Leggi l'intervista a Ricolfi)

In Italia circa il 50% della ricchezza è detenuto da 2,5 milioni di famiglie, il "decimo" più fortunato degli italiani. Se a costoro fosse applicata una patrimoniale di 100.000 euro lo stato incasserebbe 250 miliardi. Per arrivare ad un dimezzamento del debito (la soglia in grado di produrre benefici apprezzabili) ne mancherebbero altri 650.
Chi li sborsa ? Inevitabile fare entrare in gioco le restanti 16,5 milioni di famiglie unite solo dal fatto di essere proprietarie di case. In media, ognuna di loro dovrebbe pagare 40.000 euro. Posto che le aliquote fossero calibrate sui livelli di reddito e si provvedesse ad una rateizzazione, si tratterebbe in ogni caso di un salasso difficile da far passare per qualsiasi governo. Un'altra proposta, di segno più minimalista, è stata formulata da Giuliano Amato sul Corriere della sera del 22 dicembre 2010. L'obiettivo dichiarato è di portare il debito sotto la soglia di rischio dell'80% del Pil: ponendo la riduzione a carico di un terzo degli italiani, si arriverebbe, nella simulazione di Amato, a 30.000 euro ad italiano da rateizzare in due anni. Fantascienza ? Sì, se si interpreta la rimozione del tema da parte delle forze politiche. No, se si guarda agli effetti devastanti prodotti dalla montagna del debito pubblico italiano.

Scenari
Il punto è che si tratta di una medicina difficilmente eludibile. Ma l'unica condizione che la può rendere praticabile è la garanzia della estirpazione del meccanismo che fin qui ha prodotto il debito. Interventi draconiani sulla spesa pubblica, ma non solo. Miglioramento della competitività per attirare investimenti esteri (oggi al minimo in Europa, davanti alla sola Grecia), lotta all'evasione e alla criminalità, responsabilizzazione degli enti territoriali. Insomma, un'altra Italia, difficile da immaginare. Per fare tutto ciò non è sufficiente un governo di maggioranza partorito nell'ambito del bipolarismo. Serve una grande coalizione, la sola a potere gestire un periodo, lungo temiamo, di lacrime e sangue. E allora potremo dire di avere archiviato il berlusconismo.