Un appello di Massimo Teodori e Luigi Covatta
Appello - Per un’iniziativa di democrazia liberale e socialista
mercoledì 16 febbraio 2011
Mettere in cantiere un’iniziativa rivolta al disperso popolo liberale, repubblicano, socialista e radicale che ritiene necessario costituire una rete che superi i partiti-etichetta e le divisioni storiche del passato, divisione che oggi appaiono del tutto anacronistiche. Questo l’obbiettivo che si sono prefissati Massimo Teodori e Luigi Covatta con il documento che segue e attorno a cui stanno raccogliendo adesioni di personalità del mondo della cultura, dell’economia e della politica.
C’è un vuoto nella politica italiana. E’ l’assenza di una forza che professi idealmente e pratichi politicamente i valori della democrazia laica, liberale e socialista.
Questo vuoto condiziona l’intera politica. La crisi istituzionale e politica del nostro tempo deriva anche dall’assenza di forze autenticamente liberali e socialiste con radici nel passato e una visione del futuro.
Partiti di tradizione liberale e socialista sono stati spesso divisi nella storia d’Italia. In passato, in Italia come altrove, in un mondo fortemente diviso fra modelli statalisti e illiberali e modelli liberisti e inegualitari, socialisti e liberali stavano su opposte posizioni politiche. Ma oggi, dopo molti decenni di socialdemocrazia di successo e dopo la diffusione universale del liberalismo politico, e dopo il fallimento del mercatismo ideologico, appare sempre più chiaro che le radici diverse possono dar vita a un tronco comune. Di fronte al deserto ideale e politico, a destra come a sinistra, una prospettiva per le future generazioni può solo venire ispirandosi congiuntamente alla libertà ed alla giustizia sociale.
Il sistema politico pomposamente presentato come “seconda Repubblica” è evidentemente in crisi profonda. Pesa la rinuncia ad un’adeguata revisione della Costituzione perfino nelle parti che tutti dicevano di voler riformare. E pesa ancora di più la reiterata manipolazione delle leggi elettorali, pensate per favorire i notabili nelle periferie e le oligarchie al centro.
Con l’attuale sistema elettorale, in cui l’elezione popolare viene sostituita dalla nomina dall’alto, si perpetuano le oligarchie dei due protagonisti del “bipartitismo imperfetto”, e resta esclusa quella “terza forza” che nella storia della Repubblica ha avuto un ruolo decisivo nel promuovere lo sviluppo e la modernizzazione del paese.
E’ probabile che nel prossimo futuro, come accadde nel 1994, l’Italia uscirà dalla crisi con un radicale riassetto delle forze e degli schieramenti politici di cui peraltro oggi è difficile prevedere, nel bene e nel male, i tratti distintivi.
Noi respingiamo una politica fondata esclusivamente sul berlusconismo e l’antiberlusconismo, così come riteniamo deleterio ogni massimalismo, giacobinismo e populismo, sia che venga da destra che da sinistra.
Con qualsiasi futuro sistema politico - bipolare, tripolare o altro – è necessaria - noi diciamo indispensabile - una forza che esprima in Italia la tradizione e le soluzioni riformiste della moderna democrazia liberale e socialista, presenti ovunque in Europa meno che nel nostro paese.
La nostra visione del futuro si base su alcune idee-forza che non possono contraddirsi reciprocamente, ma che devono dar luogo a una sintesi dinamica: uguaglianza dei punti di partenza, diritti individuali, merito, competizione, efficienza economica, welfare senza assistenzialismo, buongoverno e buona amministrazione al servizio dei cittadini, giustizia non giacobina, autentica laicità, istituzioni forti e controlli efficienti.