In tema di “identikit riformisti”, segnaliamo la figura di Don Paolo Farinella, sacerdote e biblista della diocesi di Genova, che più volte e su diversi temi si è espresso dal pulpito di riviste autorevoli (si veda il suo appello pubblicato su MicroMega il 23.marzo 2009 in materia di fine-vita che lo ha portato ad essere inquisito dalla Congregazione della fede per presunta “eterodossia”) o da blog, come quello di Beppe Grillo.
Proponiamo qui un suo intervento che, sebbene apparso ormai sei anni or sono (n. 54 di Adista Documenti – 17.7.2004) resta purtroppo ancora attuale nella rappresentazione efficace delle “nuove cinque piaghe” che affliggono la Chiesa odierna, a cominciare dalla crisi delle parrocchie, entità sempre più simili a agenzie dispensatrici di sacramenti e sempre meno capaci di essere luogo di autentica comunione e incisiva testimonianza evangelica.
Tra i rimedi da adottare per una possibile “riforma”, Farinella indica - fra l’altro - l’urgenza di liberare sacerdoti e vescovi dalle pastoie del presenzialismo e della burocrazia, tagliando “… molti impegni e attività non indispensabili per dedicarsi allo ‘stare insieme’, privilegiando i poveri in maniera permanente e non sporadica”.
Invoca inoltre un maggior ruolo da riconoscere ai laici nella parrocchia, spesso ridotti a elementi puramente “consultivi”.
A distanza di sei anni non sembra ancora di cogliere alcuna significativa inversione di tendenza…
(das)
N.B. - L'intervento di don Farinella è il terzo nel documento allegato:
LE NUOVE "CINQUE PIAGHE" DELLA PARROCCHIA/CHIESA