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martedì 1 aprile 2014

Rosi Braidotti, Il postumano


Riportiamo un brano de "Il postumano", il saggio recentemente pubblicato da Rosi Braidotti (Derive Approdi, pp. 220, e.17,00). Filosofa femminista, allieva di Deleuze, propone una nuova grammatica della condizione postumana. L'uomo - macchina, abbandonato il paradigma antropocentrico, può trasmigrare in una nuova soggettività nomade, relazionale, solidale.


Il divenire postumano è un processo di ridefinizione del senso di connessione con il mondo condiviso e l’ambiente: urbano, sociale, psichico, ecologico o planetario che sia. Esso esprime molteplici ecologie dell’appartenenza, mentre innesca la trasformazione delle coordinate sensoriali e percettive, riconoscendo la natura collettiva e l’apertura verso l’esterno di ciò che ancora chiamiamo soggetto. Tale soggetto è infatti un assemblaggio mobile in uno spazio di vita condiviso che egli non controlla né possiede, ma che semplicemente occupa, attraversa, sempre in comunità, in gruppo, in rete. Per la teoria postumana il soggetto è un’entità trasversale, pienamente immersa in e immanente a una rete di relazioni non umane (animali, vegetali, virali). Il soggetto incarnato zoe-centrato è preso in collegamenti relazionali di tipo virale e contagioso che lo interconnettono a una vasta gamma di altri, partendo dagli eco-altri fino a includere l’apparato tecnologico. […]