lunedì 25 gennaio 2010
La condanna dei riformisti
L'esito delle primarie in Puglia oltre a dimostrare che il Pd non è un partito, ripropone una vecchia questione connessa al riformismo mai veramente affrontata. Lo scarso fascino dei riformisti e le difficoltà che emergono quando la partita si gioca con un personaggio attraente e mediatico come Vendola. Si ripete lo stesso meccanismo, in scala minore, che vede la sinistra soccombere davanti a Berlusconi. Da una parte competenza e rigore, dall'altra improvvisazione e simpatia. Peccato, che a vincere siano sempre le seconde. Una sorte simile toccò ai miglioristi nel Pci e poi nel Pds. Erano dalla parte della ragione. Ma lo erano in modo noioso. Molto meglio gli scenari immaginifici di Ingrao che, pur essendo minoranza, negli anni precedenti la Svolta fu il punto di riferimento non dichiarato degli occhettiani. Finché i riformisti non elaboreranno anche un'estetica, oltre ad una politica un po' più efficace, saranno tempi duri. Anni fa uno dei pochi ad occuparsene, parlando per tutta la sinistra, fu Luca Ricolfi. Leggi l'articolo