Nicola Zingaretti ha accettato la candidatura alla Regione Lazio. Si tratta di un gesto di responsabilità che può dare un suo contributo nel contrastare l'atmosfera da Weimar nella quale siamo immersi. Z. ha amministrato bene la provincia, non ha ombre e può ben farsi carico del cambiamento che nel caso delle Regioni non può che partire da una robusta cura dimagrante. Smantellamento della miriade di organi (società controllate, partecipate, agenzie) nelle quali si dirama la spesa regionale. Una robusta cura dimagrante per la quale sarebbe utile ingaggiare un Enrico Bondi, il mitico risanatore di Parmalat. E restituire per quanto possibile la Regione al ruolo che le compete: programmazione, indirizzo, piuttosto che gestione diretta. Tutto bene, allora ? Non proprio se la candidatura di Z. aprirà le porte ad uno scambio con l'Udc che porterà in Campidoglio l'attuale ministro della cooperazione, Andrea Riccardi. Una staffetta che garantirebbe al Vaticano un sindaco cattolico e metterebbe uno scambio delle parti che sa tanto di vecchia politica. Non solo perché a quel punto le tanto sbandierate primarie diverrebbero una mera esercitazione simili a quelle che incoronarono Prodi nel 2005, ma perché la sinistra giocherebbe ancora una volta la carta dell'accordo con i cattolici. Rifiutando di giocare in proprio la partita per la conquista del voto moderato, come giustamente reclama Matteo Renzi. Riccardi è uno storico, ha il grande merito di aver fondato la comunità di Sant'Egidio, ma non ha il profilo di innovatore del modello di amministrazione che è quel che servirebbe a Roma. La città non ha bisogno di sindaci icone come Argan (il modello di Riccardi), ma di amministratori coraggiosi disposti a sfidare le tante lobby che infestano questa città. Per non parlare del pacchetto diritti civili - Imu alla Chiesa cattolica che è facile immaginare quale fine farà con Riccardi sindaco. Per questo la staffetta non ci piace. Se le cose andranno così sarà necessaria una candidatura laica, riformatrice, liberalsocialista. Noi il nome l'abbiamo fatto da tempo, e risponde al profilo di un giovane segretario di partito serio, pragmatico, attento alle questioni amministrative che in questi giorni è impegnato nella raccolta degli 8 referendum per la campagna Roma si muove. Chi sarà ?