Il riformista è ben consapevole di essere costantemente deriso da chi prospetta future palingenesi, soprattutto per il fatto che queste sono vaghe, dai contorni indefiniti e si riassumono, generalmente, in una formula che non si sa bene cosa voglia dire, ma che ha il pregio di un magico effetto di richiamo. (Federico Caffè)
giovedì 21 febbraio 2013
Il caso Giannino
La caduta di Oscar Giannino e di Fare è una triste vicenda politica prima che personale. Non è pensabile che il coraggioso esperimento liberale ed anti corporativo lanciato in estate da un pugno di economisti, veri non taroccati, non ne esca distrutto. I corsi e ricorsi fanno pensare al caso Piccardi che travolse il primo Partito radicale nel lontano 1962, anche se in questo caso è evidente il surplus di cialtronaggine. A maggior ragione perché tutta la campagna di Fare era fondata sulla trasparenza e il merito. A rimanere fregati sono tutti quelli che avevano guardato con speranza a Fermare il declino e che ora si trovano senza rete. Dopo l'autosilenziamento di Renzi e il suicidio dei Radicali.