Da quindici anni sentiamo parlare di una rivoluzione liberale che nessuno ha visto. Forse è il momento di parlare di una alleanza per le riforme, non solo istituzionali, al di là degli schieramenti.
Il riformista è ben consapevole di essere costantemente deriso da chi prospetta future palingenesi, soprattutto per il fatto che queste sono vaghe, dai contorni indefiniti e si riassumono, generalmente, in una formula che non si sa bene cosa voglia dire, ma che ha il pregio di un magico effetto di richiamo. (Federico Caffè)
giovedì 31 dicembre 2009
meritocrazia
(p.a.) Dall'Indagine sui redditi e la ricchezza delle famiglie italiane tra il 1998 e il 2004 condotta dalla Banca d'Italia apprendiamo che la possibilità di ottenere un lavoro pubblico aumento del 44% per chi ha già il padre che lavora nel settore. Il vantaggio goduto in qualità di figlio di dipendente pubblico corrisponde a circa tre anni di istruzione: così, per esempio, un diplomato il cui padre lavora nel settore pubblico ha le stesse chances di ottenere un posto pubblico di un giovane in possesso della laurea triennale, ma il cui padre lavora nel settore privato. Per approfondimenti rimandiamo al bel pezzo di Vincenzo Scoppa su www.lavoce.info